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AMELIA Sprangato il portone di Palazzo Petrignani, Ente Palio in mezzo alla strada. La notizia è di ieri ed è di quelle che faranno discutere. A gettare nel caos l'Associazione, che si era messa al lavoro per la preparazione dell'edizione 2021del Palio dei Colombi, sarebbe arrivata una pec direttamente dalla Soprintedenza di Perugia che, in merito al rinnovo della concessione d'uso di alcuni locali del palazzo ai privati, avrebbe espresso parere negativo. Una doccia fredda per l'Ente che dal 2012, con i suoi uffici, risiede stabilmente al piano nobile del palazzo rinascimentale. A sollevare la questione della destinazione d'uso dell'edificio storico, proprio nei giorni scorsi era arrivato anche un comunicato diffuso dalla Sezione di Amelia di Italia Nostra. «Mesi fa -hanno scritto nel documento- abbiamo chiesto di esercitare il diritto di accesso agli atti convenzionali che regolano la concessione a privati di Palazzo Petrignani. A tutt’oggi tale richiesta è rimasta inevasa. Non è dato sapere se ciò dipenda dall’indifferenza dell’Amministrazione rispetto ai propri obblighi di trasparenza o dal fatto che tali atti non esistono. Alla cittadinanza non è stata illustrata la destinazione di Palazzo Petrignani, un bene inserito nel circuito museale, una volta compiuti i restauri in corso». Il palazzo è una delle mete più gettonate dal turismo amerino in virtù degli affreschi che decorano le sue sale. In particolare quelli della sala del zodiaco, così chiamata per la presenza di dodici lunette che rappresentano i dodici mesi dell’anno, attraverso un’iconografia dedicata ai lavori nel mondo campestre. «Ci auguriamo - hanno conclusoda Italia Nostra -che l’Amministrazione definisca al più presto una politica di valorizzazione del bene e individui le forme per la sua gestione nel pieno rispetto della legge». Nel frattempo sono in fase di ultimazione i lavori di restauro del palazzo resi possibili grazie alla vincita di un bando Gal per un importo pari a 100 mila euro. Un paziente illustre che da tempo era al centro della discussione fra quanti ne auspicavano un’opera di recupero e valorizzazione, in particolare della facciata posteriore dove cavi, intonaco scrostato, fili dell’energia elettrica esposti sono stati più volte al centro della polemica cittadina per il panorama che offrivano di se stessi ai turisti in visita alla città.
Il Messaggero