Amelia non dimentica le vittime della guerra: Le iniziative della Rete Prendiamoci per Mano

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Amelia- Un ricordo per le vittime del bombardamento che, il 25 gennaio 1944, colpì la scuola delle Maestre Pie Venerine e la chiesa di Santa Lucia. ...

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Amelia- Un ricordo per le vittime del bombardamento che, il 25 gennaio 1944, colpì la scuola delle Maestre Pie Venerine e la chiesa di Santa Lucia.


Anche questo anno, finalmente in presenza come ormai dal 2004, la Rete Prendiamoci per Mano, con le scuole, l’amministrazione comunale e le associazioni, ha lavorato per riflettere e discutere sugli orrori della guerra.
I ragazzi delle classi quinte della primaria direzione didattica Jole Orsini, la prima e terza E della scuola media dell’omnicomprensivo di Amelia e la prima A ite della secondaria di secondo grado, hanno messo in mostra i lavori sul tema della pace e della memoria .
La giornata, iniziata con la messa e l’esposizione dei lavori di alunni e studenti, è proseguita col corteo per il centro storico fino alla chiesa di Santa Lucia a piazza 25 Gennaio 1944 e la cerimonia commemorativa con l’esecuzioni di brani del complesso Bandistico Città di Amelia.
La Giornata della Memoria rientra nei tre eventi pubblici del percorso della Rete 2022/2023, iniziato quest’anno a novembre con la Giornata della Pace.
L’iniziativa “Batti il Cinque” ha dato il via al percorso sul tema sul bullismo che verrà affrontato durante l’anno scolastico con gli alunni delle scuole di Amelia e la collaborazione di dieci associazioni che quest’anno hanno aderito alla Rete.
“L’obiettivo - spiegano i promotori - è contrastare il bullismo nei diversi contesti di vita di bambini, ragazzi e giovani, nella spontaneità degli incontri liberi, a scuola, nelle relazioni sui social, nelle attività extra scolastiche, un percorso che potrebbe far crescere la consapevolezza dello star bene insieme. Tra aprile e maggio ci sarà l’evento finale con la restituzione dei lavori e la realizzazione di un video che racconti i 19 anni della Rete Prendiamoci per Mano. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero