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AMELIA Una vittoria senza se e senza ma quella della sindaca Laura Pernazza che bissa il successo del 2016 e rimane saldamente alla guida del Comune. Con 3524 voti, pari al 54,9% contro i 2216 pari al 34,6% dello sfidante Pompeo Petrarca, la Pernazza si appresta a tornare a Palazzo Matteotti e riprendere, senza soluzione di continuità, quanto aveva lasciato sul tavolo in attesa del risultato elettorale. «Già domani (oggi ndr) -ha spiegato lei stessa- insieme agli altri saremo in comune. Dobbiamo fare tutto a tempo di record, formazione della Giunta in primis, perchè abbiamo delle scadenze da rispettare che richiedono delibere e quant'altro». Nel frattempo, c'è spazio per qualche considerazione su un risultato che, seppur sperato e perseguito fino alla fine, sotto certi aspetti ha sorpreso tutti, vincitori inclusi. «Abbiamo lavorato tanto -precisa la sindaca- e questo le persone ce lo hanno riconosciuto. Abbiamo parlato di progetti, di bandi, di cose pratiche, senza prendere una deriva denigratoria sugli avversari e anche questo sono sicura abbia pagato. Adesso dobbiamo riprendere subito il lavoro, abbiamo una mole enorme di cose da fare e vogliamo rispettare gli impegni presi con i cittadini». Fra le tante ipotesi sulle ragioni di un successo da un lato e di una sconfitta, quella degli avversari, dall'altro, c'è una certezza. «Presentarsi uniti- commenta Pernazza- compatti, senza incertezze. In tutto questo, il sostegno del centrodestra non è mai mancato ma dobbiamo guardare anche ai risultati della componente civica della lista. Sono numeri di cui tenere conto». Voti alla mano, fra i candidati che hanno ottenuto più preferenze Avio Proietti Scorsoni, l'assessore ai lavori pubblici che durante questi primi cinque anni targati Pernazza, ha raccolto consensi in modo trasversale tanto da triplicare, o quasi, da 264 a 720 preferenze, il risultato personale del 2016. Dietro di lui, qualche conferma come Antonella Sensini con 315 preferenze, e diverse sorprese soprattutto fra i giovani con Luigia Moscatelli che ne ha prese 419, Tommaso Agabiti, il più giovane candidato di lista classe 1998 che ne ha raccolte 269 e Matteo Chieruzzi 231. «Sono molto contento del risultato -ha detto Agabiti- cercherò di onorare la fiducia ricevuta. Ho una laurea in Scienze dell'Amministrazione che metterò a frutto dove necessario. Ho cercato di coinvolgere i giovani che in generale mi sembra abbiano risposto all'appello anche se nel mio caso credo che diversi voti siano arrivati anche dagli agricoltori».
Il Messaggero