«Le donne? Facciano le mamme»: dopo gli insulti a Emma Marrone il consigliere comunale Galli ci ricasca. Insorgono le consigliere di Parità

«Le donne? Facciano le mamme»: dopo gli insulti a Emma Marrone il consigliere comunale Galli ci ricasca. Insorgono le consigliere di Parità
TERNI – Zitta donna e vai in cucina. O al massimo ti sia concesso di uscire da lì per accudire la prole. Insomma, la donna col lavoro non c’entra niente....

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TERNI – Zitta donna e vai in cucina. O al massimo ti sia concesso di uscire da lì per accudire la prole. Insomma, la donna col lavoro non c’entra niente. L’opinione, parafrasando, che ha scatenato l’ennesima polemica di genere, è di quel Massimiliano Galli da Amelia che già in passato si era reso protagonista di frasi sessiste contro Emma Marrone. Galli c’è ricascato e stavolta commentando un post su una chat di facebook si è lasciato andare a considerazioni sulla donna dipinta, per usare un eufemismo, come angelo del focolare.

«Non tutti i mali vengono per nuocere – scrive sul social – il ruolo di mamma a tempo pieno per un futuro migliore». E poi rispondendo ad una replica precisa: «Non ho assolutamente nessun problema con le donne, anzi in questo mio commento le valorizzo, perché la mamma a tempo pieno è il ruolo più importante che una donna può svolgere durante la sua esistenza».

Evidentemente ad Amelia i consiglieri comunali non riescono a farsene una ragione del fatto che le donne possano avere una vita autonoma e realizzarsi in maniera autonoma. Oppure non hanno capito che anche i social sono luoghi virtuali ma pubblici, dove resta visibile il loro ruolo istituzionale. 

Pochi giorni fa, inoltre, presidente del consiglio comunale, Leonardo Pimpinelli, aveva lanciato una frase volgare nei confronti della ministra Azzolina: un gesto talmente stigmatizzato che Pimpinelli ha presentato le dimissioni. 

Contro Galli, in questo caso, è arrivata però l’invettiva delle consigliere di parità della Provincia di Terni, Maria Teresa Di Lernia e Ivana Bouché che contrattaccano. «Ci sembra francamente un’affermazione retrograda, basata sulla solita presunta naturalezza di funzioni laddove queste sono frutto di condizionamenti sociali e culturali ma soprattutto grave perché pronunciata da un rappresentante istituzionale non nuovo ad esternazioni offensive o contrarie alle donne». E poi aggiungono: «Il linguaggio sessista concorre in modo potente alla costruzione ed implementazione di una cultura che semina mancanza di rispetto nei confronti delle donne, la stessa che genera violenza nei loro confronti. La violenza, anche solo verbale – dichiarano - non è mai giustificabile.Non sono solo battute, è un pensiero, un’idea del femminile da rigettare e condannare». Sarà pure solo sfortuna, ma da un po’ di tempo a questa parte Amelia è al centro di questi episodi con una certa frequenza. Cominciò proprio Galli che nel 2018 dovette rassegnare le dimissioni da assessore comunale dopo che su facebook aveva auspicato che i siriani si ammazzassero tutti. La perla però arrivò qualche tempo dopo quando prese di mira Emma Marrone. Lei aveva chiesto di aprire i porti ai migranti, lui le aveva risposto di aprire le cosce. Fu cacciato dalla Lega.

Pochi giorni fa, come detto, l’ultimo capitolo con l’ormai ex presidente del Consiglio comunale Leonardo Pimpinelli che scrisse su facebook: «Ora ho appreso dalla Azzolina che il Comitato Tecnico Scientifico è un ‘organo rigido’...parlerà per esperienza». Almeno ha avuto il buon gusto di scusarsi e di dimettersi dalla carica. Adesso sotto con l’ennesima polemica di genere.

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Il Messaggero