Amelia, l'edicolante Annarita Ciuchi: «Guanti, mascherina e gel per continuare a informare ma c'è chi ci vede come untori»

Annarita Ciuchi edicolante di Amelia. Sul vetro un post-it #andràtuttobene
Amelia - Armati di gel, guanti e mascherine si radunano sotto la bandiera della resistenza gli edicolanti amerini. Quelli che (ancora, precisano) trovano la forza ogni mattina per...

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Amelia - Armati di gel, guanti e mascherine si radunano sotto la bandiera della resistenza gli edicolanti amerini. Quelli che (ancora, precisano) trovano la forza ogni mattina per tirare su la saracinesca. In un clima da bollettino di guerra, in cui ogni giorno sindaci e autorità sanitarie sono costretti a stringere sempre più il cerchio delle libertà personali, gli edicolanti assurgono a baluardo e garanzia della libertà e della pluralità dell'informazione. "Cerchiamo di andare avanti - spiegano all'edicola di viale Europa - anche se non sappiamo quanto resisteremo. Con gli altri colleghi di Amelia abbiamo deciso di far passare questa settimana e poi tirare le somme e vedere come e se proseguire. Non è solo un discorso economico, anche se ovviamente il fatturato pesa".


Sembra infatti che  nonostante la permanenza forzata dei cittadini dentro le mura domestiche, le vendite non abbiano subito poi quale impennata. "Non ci stiamo lamentando -spiega Annarita Ciuchi dell'edicola a Porta Romana - in questi giorni andiamo in pari ed è già qualcosa. I più venduti sono i quotidiani, e le enigmistiche.  Seguono le riviste, ma quelle di arredamento, o per la casa in generale. Quelle di cucina così così, evidentemente chi si cimenta ai fornelli preferisce ispirarsi su internet". A dare  una mano sul piano pratico, ci sono le agenzie di distribuzione che in molti casi hanno deciso di seguire una linea a supporto ai rivenditori facendo eccezioni e strappi alla regola in particolare sulle politiche di reso. Per il resto il destino dei chioschi è affidato alla tenacia e all'affezione dei clienti.
"Non vogliamo meriti o riconoscimenti - precisa ancora Annarita - ma neanche essere additati come untori. Purtroppo nei giorni scorsi ho avuto un diverbio con una signora che non solo ci considerava come servizio non necessario, ma faceva illazioni sulla possibilità che proprio noi edicolanti fossimo un veicolo di contagio particolarmente rischioso. Ognuno può pensarla come vuole sulla necessità, ma sul resto non accetto deroghe. Stiamo adottando tutte le misure cautelative per noi e per i clienti. Gel disinfettante, mascherina, io sono fortunata ho anche il vetro. Siamo aperti perchè possiamo stare aperti, e perchè crediamo che le persone abbiano il sacrosanto diritto di scegliere come e da chi informarsi ".

Dentro le mura resiste anche Mauro, dell'edicola Serafina. "La nostra situazione è un pò diversa - spiega da dietro la mascherina - perchè non vendiamo solo giornali, ma siamo anche cartoleria e copisteria”. Servizio che in questi giorni si sta rivelando fondamentale per genitori e insegnanti che cercano di portare avanti un minimo di programma. 
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Il Messaggero