Amelia, chiuso il Teatro Sociale dopo l'acquisto del Ministero. Sgarbi chiede l'intercessione di Draghi e Franceschini.

Amelia, chiuso il Teatro Sociale dopo l'acquisto del Ministero. Sgarbi chiede l'intercessione di Draghi e Franceschini.
AMELIA Porte sprangate al Teatro Sociale, intervengono Vittorio...

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AMELIA Porte sprangate al Teatro Sociale, intervengono Vittorio Sgarbi, commissario alle belle arti e ai musei di Amelia e il presidente della Società Teatrale Riccardo Romagnoli invocando un'inversione di rotta. Un appello in piena regola, quello lanciato ieri sera dall'associazione ex proprietaria del Teatro all'indirizzo del Ministero della Cultura che, nel maggio scorso, aveva esercitato il diritto di prelazione sulla vendita all'asta del bene diventandone il legittimo proprietario. Nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato Vittorio Sgarbi, Uto Ughi e il direttore di Ameria Festival Renzo Renzi, la Società Teatrale ha chiesto di poter rientrare fra le mura di quello che era il suo teatro e continuare a calcarne le scene. «Solo l’intervento diretto del ministro Franceschini - ha commentato Sgarbi - può portare alla celere riapertura del Teatro. Su questo – ha rivelato – ho avuto interlocuzioni sia con il ministro Franceschini che con il presidente Draghi, sollecitandoli al riguardo». Salvare il salvabile, la mission di oggi, che nella pratica si traduce nella possibilità di mandare in scena, almeno, l'edizione 2021 di Ameria Festival, la rassegna di arte e cultura che dal 2013 è protagonista della stagione teatrale amerina. «La Società Teatrale ha costruito il Teatro Sociale e l'ha gestito per oltre 200 anni -ha spiegato Romagnoli - per questo, chiediamo che il competente Ministero disponga urgentemente la riapertura del Teatro, in modo da garantire la prosecuzione delle attività teatrali e soprattutto lo svolgimento della nona edizione dell’Ameria Festival». Se così non fosse, Romagnoli prefigura un danno enorme sia a livello di indotto economico che di prestigio. «Decine di artisti che mangiano, bevono, dormono ad Amelia -incalza Romagnoli- per non parlare del pubblico, che spesso e volentieri viene da Roma, e del prestigio di un festival ormai affermato a livello nazionale». Non solo. Sul piatto della bilancia ci sarebbe anche il capitolo, non trascurabile, dei finanziamenti. «Lo stesso Ministero che ha chiuso le porte del teatro di Amelia -spiega ancora Romagnoli -ha già approvato, per l'edizione 2021 di Ameria Festival, un budget di 36.000 euro». Una situazione problematica e paradossale che potrebbe trovar soluzione nello spostamento della rassegna da Amelia a Narni. «Ho già avuto qualche contatto preliminare con il comune narnese e i referenti per il teatro Manini -ammette il presidente- che ci accoglierebbero a braccia aperte. Ma Ameria Festival è nato ad Amelia e vorremmo che lì continuasse a vivere». Il diritto di prelazione esercitato il 21 maggio scorso sulla vendita all'asta del bene da parte del Ministero della Cultura era stato accolto in città con grande entusiasmo. Cittadini e istituzioni, preoccupati che un privato non avrebbe rispettato appieno la natura del bene e la sua vocazione culturale, avevano tirato un sospiro di sollievo quando l'imprenditore ternano Antonio Tacconi, che si era aggiudicato l'asta per un importo di 414.000 euro, aveva dovuto farsi da parte. Dall'8 luglio scorso però, le chiavi del teatro sono state consegnate a un funzionario del Demanio e le porte chiuse. Al momento, non si hanno notizie sul futuro che lo attende.

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Il Messaggero