Amelia chiama Cori. Dopo cinque secoli torna a casa il "Liber Baptizatorum" del 1549.

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AMELIA Dopo cinque secoli torna a casa il Liber Baptizatorum. Un antico registro, appartenente alla comunità di Cori in provincia di Latina, in cui sono annotati tutti i battesimi avvenuti fra il 1549 e il 1569 nella parrocchia di Santa Maria della Pietà (già Santa Maria della Plebe) che, fin dalle sue origini forse duecentesche, è sempre stata la chiesa principale della città. Un importante tassello per la storia della comunità locale che, tornando al suo posto, sarà in grado di offrire un quadro più completo e dettagliato della vita e dei personaggi della Cori del XVI secolo. Restano avvolte nel mistero l'epoca e le dinamiche che hanno portato l'antico manoscritto fino ad Amelia. Ad oggi infatti non sono emersi collegamenti che possano far risalire agli spostamenti del libro e fra quali mani sia passato prima di finire fra i registri amerini. Il prezioso "Liber" è stato ritrovato qualche tempo fa fra gli scaffali dell'Archivio Storico amerino, durante le operazioni di inventario e catalogazione dei beni del vasto patrimonio archivistico della città. «Abbiamo segnalato il ritrovamento al Ministero competente- ha spiegato il responsabile del servizio Riccardo Passagrilli- il manoscritto era stato correttamente conservato e catalogato. In generale- ha precisato Passagrilli- si tratta di materiali molto importanti per la comunità a cui appartengono. Anche quelli amerini vengono spesso consultati, in particolare nella ricostruzione degli alberi genealogici delle famiglie».


«Un’importante sinergia tra istituzioni -ha commentato l'assessora alla cultura del Comune di Amelia Federica Proietti- che ha ricevuto il plauso degli organi ministeriali coinvolti e che certamente proseguirà nel tempo con una cerimonia più ufficiale. Ringrazio don Angelo Buonaiuto, amministratore della parrocchia di Santa Maria della Pietà di Cori - ha aggiunto la Proietti- al quale il registro è stato formalmente consegnato. Questa vicenda ci ricorda l’importanza della tutela e della conservazione dei nostri beni culturali ed in particolare dei nostri archivi storici scrigni e custodi del nostro passato». Un evento inaspettato anche per la comunità di Cori che, rocambolescamente, è rientrata in possesso del suo più antico registro. «Una bella giornata per la nostra comunità – ha dichiarato il sindaco di Cori Mauro De Lellis - un’emozione sfogliare queste pagine. Torna a Cori un oggetto prezioso dal punto di vista storico e che sarà utile, a ricercatori e non, per stilare alberi genealogici familiari, ricostruire il passato, la storia degli antenati, le proprie origini. Grazie al Comune di Amelia e a don Angelo». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero