Amelia, approvato il progetto per la ricostruzione delle mura trecentesche del castello di Macchie.

Amelia, approvato il progetto per la ricostruzione delle mura trecentesche del castello di Macchie.
AMELIA Al via il progetto per il rifacimento dei tratti danneggiati delle mura del castello di Macchie. Nei giorni scorsi la Giunta comunale ha approvato il progetto...

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AMELIA Al via il progetto per il rifacimento dei tratti danneggiati delle mura del castello di Macchie. Nei giorni scorsi la Giunta comunale ha approvato il progetto esecutivo. Prossimo step, il vaglio del progetto da parte della Regione Umbria, che per questi lavori ha stanziato un budget di 150mila euro, che consentirà di sbloccare l'iter per indire la gara d'appalto. 

«Il progetto delle mura di Macchie – ha precisato l’assessore ai lavori pubblici del comune di Amelia Avio proietti Scorsoni - era stato avviato dalla precedente amministrazione, noi adesso lo stiamo portando avanti nella certezza che sia un’opera importante per la frazione sia dal punto di vista urbanistico che storico e sociale. Non è vero – smentisce l’assessore – che lo abbiamo tenuto nel cassetto per tirarlo fuori solo a fine mandato a scopo elettorale».

Data la sua posizione geografica di confine con i territori sottoposti al dominio del Comune di Todi e quelli controllati dalla casata dei Liviani di Alviano, Macchie subì numerose distruzioni. Famosa quella del 1405, in seguito alla quale Comune di Amelia fu costretto ad intervenire per provvedere al rafforzamento della sua cerchia muraria.

Nel corso del XVI secolo il castello venne nuovamente devastato per mano di Blaxino degli Atti di Montecampano e Aloisio Liviani da Alviano, fratello del ben più celebre condottiero Bartolomeo da Alviano.

La leggenda vuole che l'imperatore Federico Barbarossa si fermò proprio sulla collina macchianese, arrestando il suo cammino verso Roma devastata in quell'epoca da un'epidemia di peste.

Oggi dell'antico castello restano alcuni tratti delle mura, una parte del torrione angolare e l'arco di ingresso al borgo. «Anche noi le ricostruiremo -ha chiuso Scorsoni-  restituendo loro bellezza e fascino anche a scopo turistico». 

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Il Messaggero