Almeno quaranta nuove assunzioni alla GoSource Italia di Narni

La fabbrica ora della GoSource Italia
NARNI Le selezioni del personale ci saranno tra qualche tempo, un mesetto circa: eccola l’idea di Luca Stinchelli, amministratore delegato della Gosource Italia, che sta...

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NARNI Le selezioni del personale ci saranno tra qualche tempo, un mesetto circa: eccola l’idea di Luca Stinchelli, amministratore delegato della Gosource Italia, che sta riprendendo le fila della fabbrica di elettrodi al punto che ha riaperto gli uffici della palazzina davanti alla stazione ferroviaria. Ed oltre alla ripresa in carico degli ex dipendenti Sgl Carbon, che sono ancora alle prese degli ammortizzatori sociali, vi saranno delle assunzioni vere e proprie perché la fabbrica avrà un organico di almeno cento lavoratori per mantenere le quantità previste, oltre trentamila tonnellate, che dovranno uscire dall’impianto di “Narni Due”. Per adesso sono stati assunti un manipolo di amministrativi, dieci, quelli che erano della “squadra” di Nigrelli, il direttore della produzione. Per le altre assunzioni ci penserà direttamente Stinchelli. Buone notizie, che però si scontrano con qualche lungaggine e non è la sola iniziativa industriale a registrarlo. Ancora non è arrivata alla ex Sgl carbon l’Aia, l’autorizzazione integrata ambientale, un “pezzo” di carta necessario per la ripartenza vera e propria, anche se la bonifica dell’area è già terminata. Dalla Regione spiegano che non vi sono problemi ma intanto il tempo passa. Come passa per la società “Leolandia Umbria”, che vorrebbe costruire un megaparco a san Liberato ma che ancora non è riuscita nemmeno a parlare con la presidente della Giunta Regionale Catiuscia Marini, per capire il gradimento della regione rispetto all’iniziativa che comunque andrà avanti; potrebbe volare se avesse in poppa anche il vento della Regione che invece al momento non soffia per niente, dando spazio fiato all’opposizione, che ricorda con qualche rammarico come la vicenda di Mirabilandia Due si sia afflosciata senza che da Perugia sia stata mai data la spinta decisiva.
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Il Messaggero