Allergie, 60mila umbri ko per cipresso e nocciolo

Allergie, 60mila umbri ko per cipresso e nocciolo
PERUGIA - Inverno pazzo, ora ci mancavano i pollini a infastidire gli...

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PERUGIA - Inverno pazzo, ora ci mancavano i pollini a infastidire gli oltre 60mila umbri allergici, che già sono alle prese con congiuntiviti e raffreddori da fieno super precoci. Tutta colpa dei pollini di cipresso che sono stati registrati dalle centraline dell’Arpa, l’Agenzia regionale di protezione ambientale, in alta concentrazione, soprattutto nelle zone di Perugia e Città di Castello. Seguono i pollini di nocciolo dati in forte crescita soprattutto nel ternano e nel capoluogo umbro, mentre a breve dovrebbero fare il loro ingresso i pollini di frassino e olivo. Intanto, anche l’influenza non allenta la presa con 11mila umbri che si sono ammalati dalla scorsa settimana, con la rete di sorveglianza virologica di Influnet, dell’Istituto superiore di sanità, che segna il 16 per mille abitanti di incidenza totale nella nostra regione (il 50 per mille per i bambini fino a 4 anni), con il picco che dovrebbe essere superato entro metà mese. Ma per ora c’è l’allerta pollini in forte anticipo, a causa della fioritura precoce. “Il rialzo delle temperature della scorsa settimana – spiega il team di monitoraggio Arpa - ha determinato un evidente e improvviso incremento delle specie più rappresentative del periodo. Le Cupressaceae si attestano su livelli alti nel Centro-Nord della regione, medi nel Sud; le Corylaceae sono presenti ovunque su livelli medi. Comparsi i primi pollini di frassino, mentre l'andamento del particolato pollinico dei prossimi giorni sarà strettamente correlato con le condizioni meteorologiche piuttosto variabili”. La prima cartina tornasole di questa primavera anticipata la stanno dando le mimose, quasi in piena fioritura in tutta la regione. Il campanello d'allarme lo lancia l'Arpa, che attraverso il suo bollettino settimanale fa un monitoraggio costante degli allergeni nell'aria. E questo grazie a una rete regionale in collaborazione con la Facoltà di agraria dell'Università di Perugia e con la Usl 1, struttura di allergologia e immunologia clinica. I dati disponibili e le previsioni sono relativi alle città di Perugia, Terni e Città di Castello grazie a speciali centraline di rilevamento. Secondo gli esperti la pollinosi non è da sottovalutare: infatti, le allergie stanno diventando sempre più rilevanti dal punto di vista sanitario, con l'incremento costante dei casi, soprattutto ai danni dei bambini. Lo testimonierebbero anche le vendite di antistaminici per colpa delle spore di pollini, vendite che sono in forte crescita. L’attenzione, quindi, è d’obbligo anche perché da ora fino all’estate gli umbri allergici ai pollini dovranno fare i conti con riniti e difficoltà respiratorie a suon di antistaminici o, per i casi meno importanti, con i rimedi della nonna. Ma poco c’è da fare contro gli allergeni, se non un’attenta prevenzione. E una cura immediata per evitare ricadute e il peggioramento dei sintomi. Con gli esperti convinti che negli ultimi anni, proprio nella nostra regione, ci sia stato «un progressivo aumento delle allergie ai pollini di altre specie vegetali>. Il boom c’è stato soprattutto per le specie a fioritura precoce (da gennaio a marzo), come betulla, nocciolo, carpino, ma anche di altre piante, come l'ambrosia. Il consiglio numero uno è quello di evitate i prati e i giardini dove stanno tagliando l'erba o dove è stata appena tagliata e di praticate sport preferibilmente in luoghi chiusi (palestre, piscine coperte). Dagli ultimi dati circa il 25% dei soggetti allergici ai pollini possono presentare disturbi immediati alla bocca (bruciore, prurito, gonfiore), che aumentano con l'assunzione di alcuni tipi di frutta e di verdura. Quindi, attenzione alla dieta e comunque è sempre bene seguire le indicazioni del medico curante che può affrontare il caso in base alla tipologia dell’allergia. 
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Il Messaggero