L'allarme della Cgil: «I precari del turismo saranno i nuovi poveri»

L'allarme della Cgil: «I precari del turismo saranno i nuovi poveri»
PERUGIA -  Camerieri, addetti alle pulizie, facchini e manutentori impiegati nella ricezione alberghiera ed extra alberghiera: rischiano di essere loro i primi “nuovi...

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PERUGIA -  Camerieri, addetti alle pulizie, facchini e manutentori impiegati nella ricezione alberghiera ed extra alberghiera: rischiano di essere loro i primi “nuovi poveri” già dalle prossime settimane. Il decreto Rilancio, infatti, minaccia di lasciare senza alcun sostegno questi lavoratori, da metà giugno e fino a tutto agosto. Un colpo durissimo per una categoria già di per sè debole, con stipendi bassi e contratti spesso discontinui.

A lanciare l'allarme è la Filcams Cgil di Perugia che parla di una vera e propria “bomba sociale” innescata dallo sfaldamento delle relazioni contrattuali nel settore alberghiero. «I tantissimi addetti, spesso in appalto nelle strutture ricettive, sono a rischio miseria – affermano dal sindacato – e nel Perugino parliamo di un numero consistente di persone, che lavorano nella ricettività turistica, non solo negli alberghi, ma anche nei b&b, nelle case vacanza e nelle residenze d'epoca. Un esercito di lavoratori non assunti direttamente dalle strutture, ma dipendenti da società terze, spesso cooperative, che in appalto prestano servizio negli alberghi per pulizie, facchinaggio, manutenzione, ristorazione, i cosiddetti esternalizzati», sottolinea la Filcams Cgil.
Il problema è che il decreto Rilancio assegna il sostengo straordinario di nove settimane continuative del Fondo integrazione salariale (il Fis), ovvero l'equivalente della Cassa Integrazione in deroga, ai dipendenti delle aziende del turismo, in base ai codici Ateco. «Questo farà sì che solo le aziende che rientrano in questa classificazione potranno agganciare le nove settimane di aiuto alle altre nove già finanziate e in esaurimento - spiega Wendy Galarza, segretaria della Filcams Cgil di Perugia - Gli addetti degli altri settori potranno godere subito di cinque settimane di sostegno, mentre potranno utilizzare le altre quattro solamente a partire da settembre».

Ecco il “dramma” per i lavoratori terziarizzati (pulizie, facchinaggio, manutentori e ristorazione ) che pur lavorando esclusivamente per gli alberghi, hanno un codice Ateco diverso da quello del settore turistico. «Così – continua Galarza - questi lavoratori avranno un sussidio al massimo fino alla fine di giugno e resteranno poi senza coperture fino a settembre, ipotetica data di ripresa del settore. Questo è assolutamente inaccettabile». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero