Alla Sangemini «Politiche commerciali disastrose»: la Rsu attacca il Gruppo Pessina

Alla Sangemini «Politiche commerciali disastrose»: la Rsu attacca il Gruppo Pessina
La crisi degli stabilimenti di Sangemini e Amerino è precedente al Covid-19. «Per noi lavoratori è inaccettabile sentirsi dire dalla dirigenza che...

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La crisi degli stabilimenti di Sangemini e Amerino è precedente al Covid-19. «Per noi lavoratori è inaccettabile sentirsi dire dalla dirigenza che la situazione aziendale è particolarmente grave a seguito del lockdown imposto per arginare la diffusione del Coronavirus. Infatti, in base ai dati resi noti da riviste specializzate, le vendite di acqua minerale in Italia, a marzo del 2020, hanno fatto registrare un incremento superiore ai 20 punti percentuali rispetto ai volumi dello stesso periodo dell’anno precedente». Ad affermarlo in una nota è la Rsu di Sangemini e Amerino, che sottolinea come la fabbrica umbra di acque minerali sia in realtà «vittima di una politica commerciale completamente fallimentare, orchestrata da chi, nella sua vita lavorativa, non si è mai occupato di niente di simile». «Una politica commerciale – continua la Rsu - che in questo delicatissimo momento di difficoltà economica causato dalla pandemia globale è stata solo capace di partorire l’aumento dei listini di tutte le referenze prodotte, senza poi essere in grado di pretendere quanto dovuto dai tanti clienti in ritardo con i pagamenti». E' un dato incontrovertibile comunque, che il mercato  Horeca, (acronimo di Hotellerie, Restaurant, Catering) che coinvolge una lunga serie di settori merceologici, categorie e sottocategorie dell’ospitalità (alberghi, bed & breakfast, campeggi, ostelli, residence), e della ristorazione (ristoranti, bar, pub, bistrot, pasticcerie, gelaterie, mense aziendali, ristoro collettivo), è bloccato. Insomma se è vero che la crisi è precedente al Covid-19,  tanto che il tre marzo 2020 viene depositata domanda di ammissione di concordato in bianco al Tribunale di Milano, è anche vero che questa emergenza sanitaria sta causando ulteriori danni all'azienda.

 «E d'altronde – si chiede ancora la Rsu - come può essere efficiente una rete di vendita che da mesi e mesi non percepisce quanto di sua spettanza?»

Insomma, per gli ottanta lavoratori umbri, risulta evidente che «per ridare efficienza ed efficacia alle strategie commerciali è assolutamente vitale far ricoprire certi incarichi a persone con il giusto know-how e la necessaria esperienza. Tutti i lavoratori dei siti Sangemini ed Amerino, da parte loro, continueranno a garantire, come hanno sempre fatto, le produzioni necessarie a soddisfare le richieste del mercato – conclude la Rsu - Mentre noi impiegheremo tutte le energie affinché l’obiettivo della salvaguardia dei livelli occupazionali e produttivi sia universalmente condiviso da tutte le forze istituzionali». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero