Terni. Addio a Walter Patalocco giornalista senza retorica

Terni. Addio a Walter Patalocco giornalista senza retorica
"Prima di tutto motociclista" scriveva Walter Patalocco nella sua biografia sui social, perchè forse una delle cose che temeva di più era la retorica. In...

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"Prima di tutto motociclista" scriveva Walter Patalocco nella sua biografia sui social, perchè forse una delle cose che temeva di più era la retorica. In realtà Walter Patalocco, che ieri se n'è andato, a 72 anni, per le conseguenze di una malattia che lo tormentava da tempo, è stato prima tutto giornalista.

Giornalista testimone della Terni operaia che riusciva ancora a parlare di visioni e progetti. Giornalista narratore con un peso specifico sulle vicende di questa città che oggi nessuno riesce più ad avere. Una vita vissuta in redazione, una vita sotto l'insegna del Messaggero, prima a Latina e poi nella sua Terni, dove aveva ricoperto il ruolo di capo servizio, per almeno vent'anni, senza risparmio.

Ha aperto la porta della redazione a una generazioni di collaboratori che ancora oggi sono la spina dorsale del Messaggero, ma anche di altre testate e uffici stampa, e che oggi gli rendono omaggio con gratitudine e riconoscenza. Li ha formati certo con rudezza, facendo loro rifare i pezzi, mandandoli a verificare le notizie là dove succedevano, arrabbiandosi perchè tornavano a mani vuote. Ma, anche riconoscendo i loro progressi e il loro talento. E' stato generoso con chi aveva perso il lavoro in altre testate e, a modo, suo femminista: cercava i collaboratori bravi, senza esitare ad affidare settori fondamentali per il giornale come la cronaca nera o lo sport alle colleghe che riteneva più talentuose.
Ha mantenuto la sua indipendenza, ma è stato molto di più, perchè ha fortemente contribuito a dare valore alle cronache locali che, con lui, sono uscite dall'angolo del racconto anedottico e stereotipato della provincia per diventare la narrazione profonda di un territorio e delle sue dinamiche.
Uomo di cultura, conosceva profondamente la storia di Terni al punto da poterne anche raccontare gli aneddoti. E' uscito dalla professione prima che il web prendesse piede, ma ha continuato a contribuire alla formazione e a "sovraintendere" al lavoro dei colleghi all'Ordine dei giornalisti e dentro al consiglio di disciplina.
Non ha cessato di portare il suo contributo al dibattito cittadino dal suo sito "Umbria sud" e dalle pagine di riviste regionale, riuscendo a essere ancora pungente, tanto da continuare a irritare la politica. Amava, profondamente, Terni.


Viene da chiedersi cosa farebbe oggi, in un momento storico in cui il giornalismo, soprattutto quello locale, è nel mezzo della tempesta perfetta - stretto tra crisi strutturale e nuovi media - e la navigazione è ogni giorno più impervia e a vista. Anche questo ci manca, di lui: la sua visione e i suoi consigli. Insieme al disincanto con cui osservava il mondo, con il suo sguardo dal basso verso l'alto, con cui invitava ad andare al fondo della notizia e a non essere superficiali. Oggi i colleghi e la città lo accompagneranno per l'ultima volta, abbracciando la famiglia: la moglie, i figli Leonardo e Alessio, le nuore, i nipotini con cui era dolcissimo. I funerali si terranno alle 14.30 oggi 6 novembre alla chiesa di San Giuseppe Lavoratore. La sua redazione sarà lì con lui.

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Il Messaggero