Abbagnale fa sognare Terni: «Porto al lago il meglio del canottaggio internazionale»

Abbagnale fa sognare Terni: «Porto al lago il meglio del canottaggio internazionale»
TERNI L'olimpionico Giuseppe Abbagnale, presidente della federazione canottaggio, fa sognare Terni. «Con il meeting...

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TERNI L'olimpionico Giuseppe Abbagnale, presidente della federazione canottaggio, fa sognare Terni.


«Con il meeting del 25 e 26 marzo porto qui il meglio del canottaggio internazionale. Ci sarà una sfilata di campioni mondiali ed olimpionici, saranno gare a livello altissimo. Poi ci sarà il memorial d'Aloja, che, come sempre prevede la presenza di equipaggi da molte parti del mondo e, anche quest'ano, avremo la diretta televisiva».
 

Ci sono altri progetti per Piediluco?
«Ad agosto, finita la stagione della cova degli uccelli, si dovrebbe concludere l'ammodernamento del nostro centro. Vorremmo portare a Piediluco una manifestazione ancora più importante, spero di riuscirci».
 

Qual è lo stato di salute del canottaggio in questo momento?
«Questo è un quadriennio particolare, perchè dura solo tre anni, dato che le Olimpiadi sono state posticipate di un anno. I Mondiali, quindi, valgono già per le qualificazioni e credo che l'Italia farà bene e avrà un ruolo importante. Non saremo una superpotenza ma sicuramente aspiriamo ad avere un ruolo di leader».

Anche a Terni abbiamo una medaglia d'oro ai Mondiali under 23. Matteo Tonelli, un ragazzo che riesce a studiare e a fare sport ai massimi livelli.
«Lo sport in generale è sempre formativo per i giovani. Il canottiere, poi, per dedizione, deve essere inquadrato. Questo aiuta anche nell'organizzazione del tempo e dello studio».

Prova nostalgia per il suo passato di atleta e la fama della famiglia Abbagnale che ha fatto sognare gli italiani e ha fatto il giro del mondo?
«Non mi piace vivere di ricordi e ho avuto la fortuna di vivere il canottaggio sotto tanti aspetti. Sono dieci anni che faccio presidente della federazione e ho avuto la soddisfazione di contribuire a far crescere questo sport e i giovani che lo praticano. Un ruolo che mi piace molto».

Cosa fanno ora i suoi fratelli Agostino e Carmine, con cui ha condiviso tante gare e medaglie?
«Agostino vive a Terni e ora è entrato nei quadri tecnici della nazionale olimpica e collabora con la direzione tecnica per la vogata di coppia. Carmine per un po' ha fatto il tecnico a Castellamare ma, diciamo, si è un po' allontanato. Ancora lavora e si dedica al suo ruolo di padre».
 

E, invece, il timoniere Giuseppe di Capua?
«Lui ha proseguito la tradizione di famiglia e lavora nel suo biscottificio a Castellamare».
 

Le imprese sportive dei fratelli Abbagnale sono entrate nella storia, è una eredità che pesa?


«Quando vinci per quindici anni è normale che sia così. Va anche detto che in quel periodo l'Italia non vinceva tante medaglie. Inoltre c'era la guerra fredda: vincere un evento sportivo diventava, inevitabilmente, anche una dimostrazione di forza e superiorità di un paese, dunque si diventava un simbolo».


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Il Messaggero