A Terni quattro vittime del metadone, arriva la stretta della giunta regionale: "Serd aperti nel fine settimana"

A Terni quattro vittime del metadone, arriva la stretta della giunta regionale: "Serd aperti nel fine settimana"
TERNI - «Il metadone va consumato davanti agli operatori del Serd. Su questo non ci sono dubbi. Tra due settimane i servizi per le dipendenze dovranno riaprire nei giorni...

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TERNI - «Il metadone va consumato davanti agli operatori del Serd. Su questo non ci sono dubbi. Tra due settimane i servizi per le dipendenze dovranno riaprire nei giorni festivi. L’assunzione del metadone dovrà essere fatta lì, davanti al personale medico e  infermieristico».

Luca Coletto, assessore alla salute della Regione Umbria, ha dato le gambe a quello che aveva annunciato un mese fa al Messaggero. Un provvedimento nato dopo che a Terni il metadone è finito sotto accusa per quattro decessi.

Il 7 luglio 2020 Flavio, 16 anni, e Gianluca, 15enne, comprano il metadone da un tossicodipendente in cura al Serd, lo bevono con l’alcol e scivolano dal sonno alla morte.

A dicembre il mix di metadone e alcol uccide Mehdi Tabei, 44 anni, tunisino, stroncato a casa di un tossico in cura. Il 31 gennaio la morte di Emanuele Mattioli, 43 anni, ternano. Sotto accusa un mix di cocaina e metadone, assunto a casa di un amico che aveva il metadone per curarsi. Un’emergenza da affrontare in fretta.

Ieri la giunta regionale, su proposta di Coletto, ha approvato l’atto che impone la necessità di potenziare l’azione di prevenzione e contenimento del rischio clinico associato all’uso dei farmaci oppioidi con l’ampliamento dell’apertura dei Serd nei giorni prefestivi e festivi per garantire le attività di somministrazione di questi farmaci negli ambulatori.

«Anche alla luce di recenti fatti di cronaca che hanno coinvolto persone che avevano assunto un mix di metadone e altre sostanze - dice Coletto - abbiamo ritenuto opportuno che il sabato e la domenica sia garantita la somministrazione dei farmaci oppioidi almeno in due sedi Serd per ciascun territorio dell’azienda sanitaria locale, con opportune soluzioni organizzative incluso l’eventuale ricorso alla pronta disponibilità e alla telemedicina».

La certezza è che tra due settimane i Serd di Terni, Perugia, Foligno e Città di Castello dovranno garantire l’apertura nei fine settimana. «Non spetta a me l’organizzazione - precisa - ma voglio pensare che su 12mila dipendenti non sia difficile organizzare l’apertura su quattro turni settimanali al mese».

L’assessore ricostruisce i passaggi della vicenda. «Con una delibera del 2020 sono state fornite indicazioni per evitare i rischi associati alla prescrizione e all’affidamento di farmaci oppioidi da parte dei Serd delle aziende Usl. Questi farmaci, la cui efficacia nel trattamento del disturbo da uso di oppiacei è riconosciuta dal mondo scientifico, sono ricompresi tra quelli ad alto rischio visto che, potenzialmente, potrebbero generare eventi avversi in corso di terapia: a causa di episodi di diversione, ovvero cessione non autorizzata del farmaco ad altri o vendita al mercato grigio, o di misuso, ovvero uso improprio del farmaco per motivi o con modalità non coerenti con le raccomandazioni mediche e legali. Oggi questi medicinali - spiega - prescritti dal medico secondo un piano di trattamento individualizzato, sono somministrati al servizio da un operatore sanitario o affidati, a determinate condizioni, all’utente. Considerato il riscontro di situazioni ad elevato rischio e il ripetersi di eventi che hanno anche coinvolto soggetti non in cura ai Serd, la somministrazione ambulatoriale anche nei festivi e prefestivi, al momento rappresenta la migliore soluzione».

 

 

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Il Messaggero