Terni, l'allarme della Caritas: «A sempre più famiglie manca anche il cibo»

Terni, l'allarme della Caritas: «A sempre più famiglie manca anche il cibo»
Avrebbe dovuto essere l'anno del ritorno alla normalità dopo la pandemia. E' stato l'anno dell'emergenza Ucraina e del caro bollette che hanno segnato un...

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Avrebbe dovuto essere l'anno del ritorno alla normalità dopo la pandemia. E' stato l'anno dell'emergenza Ucraina e del caro bollette che hanno segnato un aumento delle persone in difficoltà. Un anno che ha richiesto uno sforzo eccezionale da parte della Caritas e delle associazioni di volontariato tanto che a metà novembre, per esempio, l'Emporio della Solidarietà aveva già esaurito le risorse economiche a disposizione. I numeri lasciano poco spazio all'interpretazione: nel 2022 sono state 4.193 le persone che hanno chiesto aiuto alla Caritas e all'associazione San Martino, 70 in più rispetto al 2021.


LA MENSA

Sono stati 30mila i pasti consumati alla mensa di San Valentino e consegnati con l'asporto. Mensa che, attualmente, accoglie ogni sera circa 50 persone. «Il 2022 è stato l'anno dell'emergenza Ucraina ha detto il direttore della Caritas, padre Stefano Tondelli, tracciando un bilancio che è diventata occasione di laboratorio per pensare al futuro». Tondelli ha fatto riferimento a due fasi: all'inizio del conflitto «quando sono arrivati all'improvviso e in maniera disorganizzata, di donne e bambini in fuga dai bombardamenti», è stato necessario aprirsi all'ascolto; poi c'è stata la gestione dell'esigenze dei profughi. Nella prima fase, grazie anche all'attivazione di un numero dedicato, è stato possibile accogliere in maniera diffusa e gratuita circa 70 persone. «Per le esigenze di tutti i profughi ucraini sono stati messi a disposizione gli accessi all'Emporio della Solidarietà ha spiegato il direttore della Caritas - questo ci ha portato a finire le risorse economiche a metà novembre. Abbiamo sostenuto 350 famiglie per un totale di circa 800 persone». Attraverso l'Emporio della Solidarietà sono stati distribuiti complessivamente 38.134 prodotti alimentari, un 35 % in più rispetto all'anno scorso; 21.500 capi di vestiario mentre 50 sono state le persone che hanno usufruito nel servizio doccia. Importanti anche i numeri della San Martino che ha accolto 304 immigrati di cui 209 richiedenti asilo, 56 persone vittime di tratta, 145 donne maltrattate prese in carico dal centro anti violenza Libere tutte; 40 i colloqui effettuati in carcere con la consegna di 2.562 beni di prima necessità a 200 detenuti. Visti il perdurare e l'aggravarsi della crisi economica, la Caritas e l'associazione San Martino sono impegnate a sostenere le famiglie in un percorso che mira a evitare la cronicizzazione del disagio e le situazioni di emarginazione sociale. In questa direzione vanno i 6 tirocini attivati con il progetto Formati e avviati al lavoro, a fronte di 84 richieste ricevute; 86 le persone selezionate, di cui 17 hanno già ottenuto un Bul nell'ambito dell'avviso Re-work Buono Umbro per il lavoro e accesso alla Rete dei servizi per l'inserimento lavorativo in Umbria. Sono stati così sottoscritti: 8 contratti a tempo indeterminato, un contratto di apprendistato, 3 a tempo determinato, un co.co.co e 3 contratti di lavoro intermittente e un tirocinio. «È importante mettere al centro la persona, con la ricchezza umana che la persona porta con sé ha commentato il vescovo Soddu - È necessario trasformare i problemi in opportunità di vita. Se questo è colto dalla nostra comunità e città allora la stessa comunità cresce umanamente».

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Il Messaggero