ORVIETO - Il Medioevo si fa moderno sulla Rupe, arriva "l'aperitivo archeologico medievale". E' una delle novità dell'edizione 2019 di "Orvieto...
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Dall'idea di rievocare quel "brindisi" di pacificazione nasce l'aperitivo archeologico medievale le cui ricette sono state studiate da un archeologo direttamente da manoscritti del XII e XIII secolo e rese appetitose da uno chef. Si tratta di quattro piatti tra i più in voga nelle corti medioevali che saranno accompagnati dall’ippocrasso, o vino ippocratico, un vino speziato e addolcito preparato secondo una ricetta di origine medioevale, molto piacevole da bere ben fresco. Questo singolare aperitivo sarà degustato il prossimo 7 giugno all'interno del Pozzo della Cava al termine del concorso "Aperitivo floreale Street food" che da quattro anni a questa parte è una delle principali iniziative collaterali a "Orvieto in fiore" insieme al concorso "Balconi e vetrin in fiore con i colori dei quartieri" . «La sfida - spiegano gli organizzatori -è scoprire quali fiori o frutta presenti in natura possono essere trasformate in frittelle, torte, sciroppi, marmellate, torte salate, macedonie, bevande aromatizzate o infusi per dar vita ad aperitivi e street food gustosi e profumati». A decretare il vincitore tra bar e locali della città una giuria esaminatrice composta da Elvia Gregorace, Maria Rosa Borsetti, Candida Cadè, Cristiana Curri, Francesco Branzolini, un rappresentante del Comune di Orvieto e da due membri del Comitato dei quartieri che valuteranno gli aperitivi giudicando la creatività, l’allestimento scenografico e l’originalità delle ricette.
Con il concorso “Balconi e vetrine in fiore con i colori dei quartieri”, nato nel 2013 con la nascita di “Orvieto in fiore” e curato da due anni a questa parte dalla Fidapa Bpw Italy, cittadini e commercianti sono invece invitati a vestire a festa la città con i colori e i simboli dei quartieri per arricchire ancor di più la scenografia medievale nella quale si cala Orvieto a partire dal weekend di Pentecoste, con la Festa della Palombella, e fino alle celebrazioni del Corpus Domini. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero