Verissimo, Malika Ayane: «Sono un po' come Julia Roberts. Ddl Zan? Va approvato»

Verissimo, Malika Ayane: «Sono un po' come Julia Roberts. Ddl Zan? Va approvato»
Malika Ayane è stata ospite a Verissimo, nel salotto pomeridiano di Silvia Toffanin: «I miei genitori hanno vissuto una storia d'amore da favola. Anche se...

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Malika Ayane è stata ospite a Verissimo, nel salotto pomeridiano di Silvia Toffanin: «I miei genitori hanno vissuto una storia d'amore da favola. Anche se ora si sono lasciati abbiamo la possibilità di raccontare una storia d'amore come la loro, che hanno viaggiato insieme per una vita. Quando sono arrivati in Italia non era facile essere né hippy né immigranti. Il mio nome, che significa Regina, l'ha scelta mia nonna materna. Per consolare mio padre mi hanno dato il nome di sua madre. Una scelta saggia, suona talmente bene ora. Tutte le volte che mi hanno preso in giro a scuola sono servite allora. Quando ho iniziato al Teatro alla Scala di Milano, fra le voci bianche a undici anni, mi sentivo come un marziano su un altro pianeta. Avrei voluto fare la corista a vita, ma richiede una disciplina e dedizione che non fa parte di me, non sono accademica. Ho fatto molta gavetta fra metropolitane, vicoli e matrimoni. Vedere persone interessate alla tua voce, che molto grezzamente si valuta anche da quanto ti lasciano nel cappello, mi hanno aiutato a pensare che potevo andare avanti. Da cameriera pensavo a quando, da cantante, avrei scritto la mia autobiografia, raccontando anche quel momento della mia vita. Dovevo divorare la vita, soprattutto quest'anno ce ne siamo accorti, è il presente l'unico tempo che abbiamo a disposizione».

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Prosegue Malika Ayane : «Mia è nata che avevo 21 anni, e mi prende in giro che sono la più giovane mamma del gruppo classe. Adesso ha quindici anni ed è davvero assennata, sono fortunata. Lei è dell'idea che il fatto che io sia così vicino alla loro età renda più difficile farmela sotto il naso. Rispetto i ruoli ma per me con lei è fondamentale il dialogo. Un ragazzo in crescita ha bisogno di un riferimento, anche se non le nego le mie difficoltà. Un figlio se ne accorge se menti, e illudere una nuova vita, che non ci saranno difficoltà, è sbagliatissimo. L'amore? L'amore è bellissimo. Ho un compagno da un po' di anni, e resiste. Sono un po' come Julia Roberts in quel film in cui scappa sempre. Ma lui resiste. Mi disegno difficile, ma ho tante cose per cui sono paziente, altre in cui sono insopportabile. Per i flussi umorali legati al lavoro sono capace di lamentarmi e basta per giorni, a vedere la crepa nella torre d'avorio. Ci sono giornate così. Fortuna mi succede poco».

 

 

Impegnata molto anche nel sociale: «Ci tengo molto all'approvazione del decreto contro l'omotransfobia. Si tratta di tutelare le persone contro un crimine d'odio. Le sole persone che possano sentirsi preoccupati siano quelli che usano violenza, fisica e psicologica, alle altre persone. Trovo sconvolgente che si possa disconoscere un figlio in generale, poi per l'amore è inconcepibile. Viviamo ancora in un momento storico in cui dobbiamo spiegare che non è un problema essere omosessuali. Credo che questo non possa passare semplicemente come un brutto aspetto della vita, non è accettabile. Odio e discriminazione non possono essere contemplati, in nessuna forma». 

 

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Il Messaggero