«Sanremo, la Rai per il televoto rischia una multa da 5 milioni». Esposto all'Antitrust

La Rai rischia una sanzione pecuniaria da 5 milioni di euro in relazione a quanto avvenuto col televoto durante l'ultima edizione del Festival di Sanremo. Lo afferma il...

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La Rai rischia una sanzione pecuniaria da 5 milioni di euro in relazione a quanto avvenuto col televoto durante l'ultima edizione del Festival di Sanremo. Lo afferma il Codacons, che depositerà oggi un formale esposto all'Antitrust per pratica commerciale scorretta, «considerato che il voto schiacciante del pubblico da casa, a pagamento, che aveva premiato Ultimo, è risultato annullato e ribaltato dalla giuria d'onore e dalla sala stampa, che hanno decretato la vittoria di Mahmood».


Il Codacons chiede all'Antitrust di aprire un procedimento contro la Rai «valutando di elevare la sanzione massima da 5 milioni di euro», e all'azienda «di rendere pubblici i criteri seguiti per l'individuazione dei soggetti che hanno composto la giuria d'onore che, di fatto, ha ribaltato il voto del pubblico».

 

«Invitare gli utenti a spendere soldi attraverso il televoto e non tenere poi conto delle preferenze espresse da un vastissimo pubblico, la cui opinione è stata cancellata dal voto di pochi, la giuria d'onore e la stampa) potrebbe realizzare la violazione del Codice del Consumo che, in fatto di pratiche commerciali scorrette, non lascia spazio alle interpretazioni», spiega il Codacons, richiamando alcuni articoli del Codice del consumo, come l'articolo 20, «una pratica commerciale è scorretta se […] idonea a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico, in relazione al prodotto, del consumatore medio che essa raggiunge», o l'articolo 21 che recita: «È considerata ingannevole una pratica commerciale che contiene informazioni non rispondenti al vero o, seppure di fatto corretta, in qualsiasi modo, anche nella sua presentazione complessiva, induce o è idonea ad indurre in errore il consumatore medio […] o è idonea a indurlo ad assumere una decisione di natura commerciale che non avrebbe altrimenti preso».


«È evidente che indurre i telespettatori a spendere soldi per il televoto lasciando loro intendere che possono determinare la classifica finale del Festival, e poi consentire ad altri soggetti di modificare totalmente il voto del pubblico, potrebbe realizzare la fattispecie in oggetto - denuncia il Coracons - Senza contare che migliaia di italiani hanno anche scommesso sui vincitori di Sanremo attraverso i canali ufficiali, subendo un possibile danno economico».
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Il Messaggero