Tg2, Sangiuliano ministro: chi lo sostituirà? E per la direzione del Tg1 tre nomi in lizza

L'ex direttore del Tg2 era in pole per prendere il timone del Tg1. Così il suo approdo al Collegio romano ha già innescato il domino.

Finito il toto-ministri, ecco il toto-Rai. La scelta di Gennaro Sangiuliano come ministro della Cultura riaccende il risiko a viale Mazzini. ...

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Finito il toto-ministri, ecco il toto-Rai. La scelta di Gennaro Sangiuliano come ministro della Cultura riaccende il risiko a viale Mazzini.


L'ex direttore del Tg2 era in pole per prendere il timone del Tg1. Così il suo approdo al Collegio romano ha già innescato il domino. I tempi, per cominciare. Le nomine Rai non sono certo la priorità per Giorgia Meloni, la premier ha già la testa a ben altre emergenze.

Meloni, “first family” in prima fila. Poi con la figlia Ginevra a scuola per la festa dei nonni


LE QUOTE
Il vuoto al Tg2, quello sì, va colmato subito. Sostituirà Sangiuliano il vicedirettore anziano Carlo Pilieci, direttore ad interim per tre mesi al massimo. Poi però i conservatori arrivati al governo vorranno dire la loro sulla tv pubblica. O a Natale, «quando tutti sono distratti dal panettone», scherza un dirigente, o dopo Sanremo, in primavera.
Si parte da Carlo Fuortes. L'Ad scelto dal governo Draghi, raccontano, vive una «serenità attiva». Ha ancora due anni davanti. E si dice sicuro dei risultati, dall'ultimo bilancio semestrale in utile (45,9 milioni) al gran ritorno di Fiorello a Rai 2 (dopo un braccio di ferro con Rai1).
In pole per guidare la Rai c'è Giampaolo Rossi, consigliere molto stimato da Giorgia, che ha solo un ostacolo: sarebbe un mandato a tempo, visto che ha già superato due anni di mandato in Cda. Per questo circola la voce di una promozione a direttore generale. Un ruolo manageriale al cuore delle decisioni Rai in grado di limitare Fuortes. Una scelta interna per guidare il Cda (ma meno quotata) è Marcello Ciannamea, direttore della Distribuzione.
Non è detto d'altronde che l'attuale Ad si debba fare subito da parte. E lo stesso vale per la presidente Marinella Soldi, eletta con il placet di 2/3 della Vigilanza Rai. Molto dipenderà dal riassetto che il centrodestra ha in mente.


LE NOMINE
Il bilancino di partito? Eccolo: Tg1 e Rai News a FdI, Tg2 e TgR tra FI e Lega, Tg3 al Pd, Rai Parlamento al M5S. Da definire, al momento, nomi e quote rivendicati da Azione e IV. Poi ci sono i nomi che in queste ore saettano sulle chat di Viale Mazzini.
Per il Tg1 si pone subito un problema: cosa proporre all'attuale direttrice Monica Maggioni. Trasversale, esperta, prima donna presidente della Rai. Un programma di peso? Forse, o magari la sede a New York. Per sostituirla FdI ha due nomi. Paolo Petrecca, direttore di Rai News 24. O Nicola Rao, vicedirettore del Tg1, incarico che però ha solo da un anno. Potrebbe fare prima un passaggio alla guida del Tg2.
Qui alla Lega piacerebbe vedere Roberto Pacchetti, attuale condirettore al Tg3, che però di trasferirsi a Roma non vuole saperne. Come anche Angela Mariella, attuale direttrice di Isoradio, più probabilmente destinata alla testa del GR. In casa azzurra invece spingono il nome di Antonio Preziosi, oggi alla guida di Rai Parlamento.
Sul TG3 sarà il Pd ad avere l'ultima parola. Non sembra in bilico Mario Orfeo. Anche se c'è chi parla di un trasferimento alla direzione dello Sport. Più difficile invece che prenda il posto di Antonio Di Bella, direttore agli Approfondimenti che a marzo andrà in pensione.
Sembra infatti certo per la successione il nome del vice Paolo Corsini che piace molto in zona FdI (dove non sono entusiasti degli ultimi mesi di gestione Orfeo, «troppo politica» in campagna elettorale).


E i Cinque Stelle? Giuseppe Conte vorrà contare. Alla guida di Rai Parlamento la dirigenza grillina vede bene Giuseppe Carboni (che il pallottoliere vede in corsa anche per Rai News 24). Un nome caldeggiato da tempo e con tenacia, tra l'altro, dal consigliere al Cda in quota M5S Alessandro di Majo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero