Pupi Avati, su RaiStoria i suoi film “Jazz Band” e “Cinema!!!” con interviste

Il regista Pupi Avati
Gli sceneggiati Jazz band (1978) e Cinema!!! (1979), scritti da Pupi Avati con Maurizio Costanzo ed entrambi ispirati dalla sua biografia personale: sono i suoi primi...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Gli sceneggiati Jazz band (1978) e Cinema!!! (1979), scritti da Pupi Avati con Maurizio Costanzo ed entrambi ispirati dalla sua biografia personale: sono i suoi primi due lavori per la Rai che Rai Cultura propone da domani alle 22.10 su Rai Storia (canale 54), restaurati in HD, tramite digitalizzazione dei master originali, con un’introduzione dello stesso regista.


I ricordi di Pupi Avati toccano prima di tutto le trame dei due sceneggiati: in Jazz Band, un gruppetto di ragazzi bolognesi che nel 1956 sognano il futuro attraverso la musica jazz e, in Cinema!!!, le aspirazioni di un ragazzo che sogna Cinecittà nella Bologna degli anni ‘60. Ma non mancano i ricordi del set, dove la Bologna del 1956 - un anno fatidico per il mondo - e quella del 1964 vengono ricostruite mentre si dipana il ‘77 bolognese, quello del sindaco Zangheri, del DAMS, della morte dello studente Francesco Lo Russo e della «tre giorni dell’autonomia». Epoche, e generazioni giovanili, che si incrociano nei ricordi del regista 82enne. Nel ‘77, quando Avati avvia le riprese di Jazz Band, sono già dieci anni che fa cinema, un cinema «stravolto, surrealistico e grottesco» - come lo definisce il Radiocorriere raccontando i primi passi produttivi di «Jazz band»- cominciato nell’horror. Con la Rai, invece, approccia a un genere più realista, realizzando un «lungo film fatto di piccole cose», dove si parla di «amicizia», come racconta lo stesso Avati. Nelle introduzioni per Rai Storia, Pupi Avati avrà modo di raccontare il suo rapporto con gli attori, a cominciare da Lino Capolicchio, protagonista dei due sceneggiati, un alter ego dello stesso Pupi Avati, che lo dirige anche nell’apprendimento del clarinetto, per meglio risultare nella recitazione. Avati, infatti, ha fatto parte di formazioni jazz come clarinettista, e in Jazz band prende parte alle «jam session» inserite nella colonna sonora. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero