I presunti abusi in Vaticano sui "chierichetti del Papa" sono al centro della nuova inchiesta de "Le Iene" a cura di Gaetano Pecoraro. Il caso non è...
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Le Iene tornano a occuparsi di questa storia, raccogliendo nuove testimonianze e accuse verso i presunti religiosi pedofili. Nelle nuove testimonianze emergono i dettagli di quanto sarebbe avvenuto. «L'ha buttato sul letto e sembrava che voleva fargli qualcosa, con intenzioni ambigue. Lui gli ha dato una gomitata ed è scappato via». E ancora: «Si è trovato in braccio sulla sedia e gli ha detto di tirarlo fuori».
«Mi ha detto di salire nella sua stanza - racconta un ex alunno - Non ci vedevo nulla di male, avevo undici anni. Mi chiese di avvicinarmi, mi mise una mano sulla gamba, poi piano piano salì. Mi mise una mano sul p***, il dito sopra e la mano sopra, a cucchiaio. E mi chiese se avessi avuto voglia di farglielo vedere, più di una volta». Il servizio si chiude con la versione del prete: «Io non ho mai toccato i ragazzi. Ma per l'amor del cielo. Quando ero Rettore non andavo nemmeno a guardarli mentre facevano la doccia».
Nel servizio che andrà in onda stasera altre tre testimonianze inedite offrono ulteriori racconti su ciò che sarebbe successo sempre all'interno di quelle mura, facendo arrivare a ben cinque i casi di presunti abusi e a tre i sacerdoti coinvolti, dagli anni '70 fino ai giorni nostri. Partendo da una email contenente quelle che sono nuove accuse, Gaetano Pecoraro incontra presunti abusati e presunti abusatori. Le accuse sono sempre le stesse: alcuni seminaristi testimoniano di essere state vittime o di essere a conoscenza di abusi sessuali ai danni di ragazzini di soli 11 anni.
La trasmissione aveva già raccontato la storia di Kamil che, dopo aver servito per anni sia Joseph Ratzinger che Papa Francesco, un giorno ha deciso di raccontare la sua versione dei fatti: sostiene infatti di essere stato testimone oculare di abusi sessuali che il suo compagno di stanza Marco avrebbe subìto da ragazzino durante la sua vita nel pre-seminario. Dopo il primo servizio andato in onda, si era unito al coro degli accusatori anche un secondo ragazzo, che aveva puntato il dito sempre contro la stessa persona, Don Gabriele Martinelli un seminarista, poi diventato sacerdote.
Martinelli respingeva fermamente le accuse proprio come avevano fatto anche tutte le più alte cariche sopra di lui, partendo da Don Enrico Radice, rettore del pre-seminario (ai tempi in cui Marco e Kamil lo frequentavano) e di Don Gabriele Martinelli stesso.
Il Messaggero