Pechino Express, Joe Bastianich: «Mi sono messo a nudo». Battuti Pellegrini-Giunta: «Bisogna essere forti nei momenti che contano»

Pechino Express, Joe Bastianich: «Mi sono messo a nudo». Battuti Pellegrini-Giunta: «Bisogna essere forti nei momenti che contano»
«È stato un viaggio unico, un viaggio che non puoi fare nel vita normale, un viaggio dove incontri tante persone. È come se avessimo fatto una grande cena...

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«È stato un viaggio unico, un viaggio che non puoi fare nel vita normale, un viaggio dove incontri tante persone. È come se avessimo fatto una grande cena e piano, piano la stiamo digerendo...». Joe Bastianich e Andrea Belfiore sono i vincitori della decima edizione di Pechino Express. Un'avventura partita dall'India e finita in Cambogia. «Siamo stati molto noi stessi - ci racconta l'italo-americano Andrea - Abbiamo fatto un viaggio vero, senza l'idea di fare televisione. Ci siamo detti: "Let’s go, siamo al 100%  noi stessi. E ora ci stiamo gustando questa vittoria…»

Tra alti e bassi, un infortunio che ha rischiato di costringerli a fermarsi a un passo dalla finale, Joe Bastianich e Andrea Belfiore sono riusciti a battere i fortissimi Novelli Sposi Federica Pellegrini e Matteo Giunta. «Tecnicamente - ammette Joe - erano più forti ma nella vita bisogna vincere nei momenti più importanti. Ma noi non abbiamo mai pensato di essere secondi a nessuno!».

 

«Siamo stati due amici veri, due persone che si sono aiutate e comprese. Le uniche tensioni? L'ultimo giorno. Joe mi diveva di non urlare, di non arrabbiarmi. Tra me e lui c'è un patto: non ci diciamo mai di no. A Pechino ha funzionato». E ora c'è un disco per i due. Joe scrive, Andrea con la sua band Sly suona. «La musica e la cucina ci uniscono sempre».

Per Joe, rispetto ad Andrea è stato un po' più difficile. «Difficile essere un concorrente. Per me è stato il cambio più forte. A livello mentale non è stato facile: metterti non in una posizione di comando ma di concorrente che doveva gareggiare, eseguire ordini. Mi sono messo in gioco. Ed è stata una bella scoperta»

Arrivare la persona che sono, non è arrivato subito quel processo. Dovevo essere un po’ nudo, mi sono messo in gioco…

Sono stato anche nudo per davvero… abbiamo sempre cercare di trovar eun filo di mettere insieme alla persona che trovavamo sulla nostra strada

Per Joe «Pechino è arrivato nel momento giusto. Quindici anni fa non sai stato disposto a viverla alla stessa maniera. La mia maturità mi ha dato coraggio, mi sono spogliato di tutto. Mi sono detto: "Intanto non mi cambia niente. Il rischio era poco, il risultato tanto…"». 

Difficile tornare nella vita reale? Risponde ancora Joe: «Da tempo ho capito che le soddisfazioni della vita non sono i soldi, le case, le macchine. Sono altre. Sono i valori a contare di più. Un viaggio come Pechino mi ha arricchito, mi ha fatto capire che c'è troppa diversità tra chi vive in povertà e chi detiente la ricchezza. Tutto questo mi mette tristezza. Per questo vorrei cercare di avvicinare i due mondi».

La prima chiamata fatta/ricevuta?

JB: «Non ho risposto a mia mamma. Mia mamma è critica su tutto però quando poi arrivano i risultati è la prima a complimentarsi con me…»

A: «Ho fatto una chiamata con mia mamma e mia nonna. Cosa mi hanno detto? Che ho detto troppe parolacce. Ho chiesto scusa».

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Il Messaggero