Natasha Stefanenko ospite di Francesca Fialdini: «Mi sono battezzata a 40 anni»

La modella ha scritto un libro sulla sua vita in Russia

Natasha Stefanenko ospite di Francesca Fialdini: «Sono nata in Russia in una città segreta. Il battesimo? A 40 anni»
Nata in Russia, in una città segreta, senza nome. È Natasha Stefanenko che parla della sua infanzia con Francesca Fialdini al programma "Da noi... a ruota...

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Nata in Russia, in una città segreta, senza nome. È Natasha Stefanenko che parla della sua infanzia con Francesca Fialdini al programma "Da noi... a ruota libera". La showgirl ricorda quando era bimba sotto il regime sovietico e racconta che si è battezzata grazie alla nonna Lidia.

Natasha Stefanenko ospite di Francesca Fialdini nello studio di ‘Da noi… a ruota libera’, si è raccontata in una lunga intervista dove ha parlato della famiglia, della sua carriera, della sua infanzia in Russia.

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Natasha Stefanenko e la città senza nome S-45

«Io sono nata nel pieno regime sovietico - ha detto - ai tempi di Brest-Litovsk, una città segreta, infatti la città in cui abitavo non aveva un nome, perché per motivi militari, quasi per mezzo secolo, non esisteva sulla carta geografica. La città era circonda completamente da mura, dal filo spinato, dagli allarmi. Controllata costantemente dalle guardie. C'erano pochissimi varchi per entrare. Anche i cittadini sovietici, per entrare, dovevano procurarsi i documenti che erano quasi impossibili da ottenere. Noi cittadini potevamo entrare e uscire perché avevamo un pass. A tutti gli altri era proibito».

Quella città è S-45, cioè Sverdlovsk-45. Natasha ci ha scritto un libro autobiografico che si intitola "Ritorno nella città senza nome", edito da Mondadori. Nel libro si parla di suo padre Sergej, ingegnere nucleare e convinto sostenitore della politica sovietica, che un giorno è improvvisamente scomparso senza dare notizie di sé. 

S-45 è un luogo che per ragioni militari non appare sulle carte geografiche, circondato da filo spinato e sottoposto al controllo del governo federale. È un luogo strategico dove si lavorava alla costruzione dell’arsenale nucleare sovietico e ora, con i nuovi accordi voluti da Gorbačëv e Reagan, al piano di progressiva dismissione delle armi atomiche.

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E ancora, la bellissima modella si sofferma sul suo passato di durissima repressione a scuola per l’ideologia sovietica anti-religiosa e fa una dolce dedica ad una persona a lei molto cara: «Mia nonna Lidia mi ha insegnato che Dio esiste. Mi sono battezzata a 40 anni grazie a lei. Con tanta pazienza mi ha insegnato, inoltre, l’arte della pazienza, perché lei diceva sempre: "Nessuno sa quanto hai messo, tutti vedono il risultato"».

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Il Messaggero