Marco Giallini: «Rocco Schiavone su Rai1? Scelta sbagliata, canale che non guardo mai»

«È la serie più seguita di sempre dai giovani diplomati e laureati, ma ho fiducia che alla fine i ragazzi mi continueranno a seguire in piattaforma»

Marco Giallini: «Rocco Schiavone su Rai 1 è una scelta sbagliata. Canale che non guardo mai»
Marco Giallini polemico con la Rai. Il motivo? Secondo l'attore, la serie "Rocco Schiavone" non dovrebbe andare in onda su Rai1. «Non la trovo una scelta...

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Marco Giallini polemico con la Rai. Il motivo? Secondo l'attore, la serie "Rocco Schiavone" non dovrebbe andare in onda su Rai1. «Non la trovo una scelta giusta - ha detto Giallini al Festival di Taormina -, è sempre stata una serie trasgressiva e non so quanto possa piacere al pubblico di quella rete. E poi Rai1 non lo guardo mai, le cose che fanno non mi fanno impazzire». L'attore ha aggiunto: «È la serie più seguita di sempre dai giovani diplomati e laureati, ma ho fiducia che alla fine, come è già accaduto, i ragazzi mi continueranno a seguire in piattaforma».

Marco Giallini a Taormina ha presentato "La mia ombra è tua", film di Eugenio Cappuccio tratto dall'omonimo romanzo di Edoardo Nesi. Dall'attore romano, noto per la sua naturale schiettezza, anche una presa di posizione forte sullo scontro-incontro che c'è nel film tra il suo personaggio di Vittorio Vezzosi, sulfureo e fascinoso scrittore da un solo romanzo, ed Emiliano (Giuseppe Maggio), classe 1997, un ragazzo che «ha sempre vissuto in un bozzo».

Marco Giallini e la polemica generazionale

«La nostra generazione non è il male assoluto - dice rivolto a Giuseppe Maggio che aveva fatto notare come giovani come lui non trovano oggi lavoro -. Io ho fatto del mio meglio per lasciare qualcosa di buono. Non ho fatto niente di male e non ho lasciato solo merda. Sono di una generazione di mezzo se no avrei fatto anche io la lotta politica. La nuova generazione dovrebbe combattere come hanno fatto prima di loro invece di seguire gli influencer. Dico ai miei figli, che sono bravissimi ragazzi, di non seguire troppo queste cose. Noi eravamo divisi generazionalmente tra Merola e Led Zeppelin, ora non c'è più scontro generazionale, giovani e vecchi sono tutti sui social, e dicono tutti la stessa cosa: "Ecco ci sono anche io e ho fatto questo e quest'altro". Tutto questo mi fa davvero schifo».

 

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Il Messaggero