Luciana Littizzetto e la lettera a Maurizio Gasparri: «La legge 194 non si tocca: non è tua, è di tutte le donne»

«Come posso sapere io come si sente una donna alla quale il medico ha detto che il bambino che sta crescendo dentro di lei dovrà vivere una vita intera di sofferenza?» si chiede Littizzetto nella lettera aperta a Gasparri.

Luciana Littizzetto e la lettera a Maurizio Gasparri: «La legge 194 non si tocca: non è tua, è di tutte le donne»
Luciana Littizzetto scrive una lettera a Maurizio Gasparri. Nella nuova puntata di «Che tempo che fa» la comica ha dato molto spazio al nuovo governo di centro-destra...

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Luciana Littizzetto scrive una lettera a Maurizio Gasparri. Nella nuova puntata di «Che tempo che fa» la comica ha dato molto spazio al nuovo governo di centro-destra a guida Giorgia Meloni appena insediatosi.

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Luciana Littizzetto e la lettera a Maurizio Gasparri: «Caro Gaspi, la legge 194 non si tocca»

A poche ore dal giuramento della prima premier donna, la spalla di Fabio Fabio ha voluto rivolgersi direttamente al forzista Gasparri con una richiesta particolare: non toccare la 194, perché «non è tua, non è mia, non è di destra né di sinistra, la 194 è di tutte le donne».

Il riferimento è al ddl depositato pochi giorni fa dall'ex ministro per chiedere il riconoscimento giuridico del feto. Una proposta di legge che, se passasse, complicherebbe l'applicabilità della legge sull'aborto dal momento che per qualsiasi interruzione di gravidanza sia la donna sia il medico potrebbero accusati di omicidio».

«Come posso sapere io come si sente una donna alla quale il medico ha detto che il bambino che sta crescendo dentro di lei dovrà vivere una vita intera di sofferenza?» si chiede Littizzetto nella lettera aperta a Gasparri. «Come posso sapere io come si sente una ragazzetta di 15 anni che cercava amore e si è ritrovata mamma per errore?».

E ancora: «Come posso sapere io come si sente una donna sola, senza soldi, magari con altri figli che già non riesce a sfamare. E come posso sapere io come si sentono un sacco di altre donne che scelgono di non essere mamme per chissà quali motivi». «Non lo so. Ma una cosa la so – prosegue –. So che basta un attimo Gaspy per tornare indietro di anni e ricominciare con i ferri da calza. Quindi lo dirò forte e chiaro: la 194 non si deve toccare».

La lettera si conclude con un importante Post Scriptum: «Perché non proponi di fare una sana educazione sessuale e sentimentale a scuola? Fatta bene, diretta, senza pruderie. In questo modo calerebbero non solo gli aborti, ma anche le malattie sessualmente trasmessibili, che colpiscono soprattutto i più giovani e sono davvero un problema».

 

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Il Messaggero