I 30 anni della Dia in un film, le testimonianze e i documenti in onda il 29 ottobre su Rai3

Dalla cattura di Leoluca Bagarella, all'inchiesta Olimpia sulla 'ndrangheta, fino all'arresto di  "Sandokan" , al secolo Francesco Schiavone.  Il...

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Dalla cattura di Leoluca Bagarella, all'inchiesta Olimpia sulla 'ndrangheta, fino all'arresto di  "Sandokan" , al secolo Francesco Schiavone.  Il film « Dia 1991 - Parlare poco. Apparire mai», prodotto da Rai Cinema e 42esimo  parallelo, è un tributo alla silenziosa attività della Direzione investigativa antimafia, la struttura di polizia interforze, voluta da Giovanni Falcone su modello dell'Fbi, istituita presso il Dipartimento di pubblica sicurezza del Viminale per contrastare il fenomeno mafioso su tutto il territorio.

 

LE TESTIMONIANZE

A raccontarsi e a testimoniare la risposta dello Stato, a partire dalla strage di Capaci, sono gli  ex agenti e una poliziotta ancora in servizio a Padova, che è riuscita a ricostruire una rete di usura con base in Campania  e una centrale operativa in Veneto. Il film, scritto da Diana Ligorio e con la regia di Leonardo Dalessandri con Gabriele Ciances, andrà in onda il 29 ottobre alle 21.20 su Rai3, lo stesso giorno in cui al Quirinale saranno celebrati i 30 anni di un organismo investigativo  nato ufficialmente il 29 ottobre 1991, ma diventato operativo solo il 25 maggio del '92, all'indomani della strage di Capaci. Ed è proprio con le macerie dell'autostrada, che da Punta Raisi porta a Palermo, che comincia questo docufilm. L'obiettivo avanza tra i rottami delle auto e le ambulanze, da lì partono le quattro storie, raccontate da dieci voci narranti di ex ragazzi che indossano ancora oggi il Mefisto. Agenti che hanno vissuto per anni come i latitanti ai quali davano la caccia, sacrificando la vita privata e la famiglia, perché, come racconta la poliziotta in servizio a Padova, «Mi sento ancora figlia delle strage dei Capaci». L'impressione, nel rivedere le immagini, preziose e anche dimenticate delle teche Rai, e ascoltando queste testimonianze, è che davvero le energie e il lavoro non siano andati dispersi, come diceva Giovanni Falcone nel breve frammento di un'intervista contenuta nel film. 

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Il Messaggero