Il primissimo periodo di Caravaggio a Roma va dall’estate del 1592 al 1593. È un anno di stenti, in cui il pittore dipinge per se stesso e per il mercato. La svolta...
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Arrivato a Roma, l’artista dipinge soprattutto mezze figure, ritratti di osti e di garzoni di bottega. Tra le sue prime opere: il “Ragazzo che monda un frutto”, che conosciamo solo attraverso delle copie; il “Bacchino malato” della Galleria Borghese, probabilmente un suo autoritratto allo specchio; il “Ragazzo con la canestra di frutta”, anch’esso alla Borghese; e il “Ragazzo morso da un ramarro”, che conosciamo in due versioni autografe. Ma l’opera che segna una svolta, perché acquistata dal cardinal Del Monte per la sua residenza, palazzo Madama, è “I bari”, oggi nel Museo di Fort Worth, in Texas. «Tre mezze figure a un gioco di carte», come scrive il Bellori: la prima opera in cui Caravaggio dipinge delle figure in azione. È il primo quadro in cui la strada, la vita quotidiana, entrano in una tela di Caravaggio. Un’indagine minuziosa, fatta di continui confronti, analisi dei testi pittorici e dei documenti, per cercare di rispondere alle molte domande che oggi, dopo quattro secoli, circondano ancora la vita di uno dei più grandi artisti di tutti i tempi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero