Bianca Atzei, il monologo a Le Iene sulla gravidanza: «Sono grata. Quando le paure bussano al cuore faccio un respiro profondo»

Bianca Atzei, il monologo a Le iene sulla gravidanza: «Sono grata. Quando le paure bussano al cuore faccio un respiro profondo»
Dopo tre anni di tentative e tanta sofferenza ora Bianca Atzei è felicemente incinta. La cantante è in attesa del primo figlio, Noa Alexander, da Stefano...

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Dopo tre anni di tentative e tanta sofferenza ora Bianca Atzei è felicemente incinta. La cantante è in attesa del primo figlio, Noa Alexander, da Stefano Corti che nascerà tra un mese circa. L'annuncio dell'artista è arrivato solo qualche mese fa, ci sono andati cauti lei e il compagno: hanno voluto attendere e valutare bene il momento giusto per dirlo. La paura era che la gravidanza potesse interrompersi da un momento all'altro, come era accaduto in precedenza. Hanno affrontato insieme questo momento e ieri Bianca è stata protagonista di un intenso monologo a Le Iene sulla gravidanza.

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Bianca Atzei e la gravidanza, il monologo

«In questi mesi ho lasciato scivolare su di me tutte le emozioni, belle e brutte, senza combatterle. Ho cercato di godermi ogni istante di questa gravidanza senza pensare al dopo. E cerco di farlo anche adesso che manca meno di un mese al parto. E di notte, quando lui mi tiene sveglia, a volte sento le ansie che crescono. Non so a cosa andrò incontro ma per quanto possa provare a immaginarmi ogni dettaglio, so che sarà diverso da come l’ho sognato», emozionata la Atzei ha continuato a parlare così a Le Iene. «Non mi piace l’idea di soffrire e so che non voglio farlo. Ma anziché chiamare la ginecologa ogni ora, cerco di abbandonarmi all’idea che sarà quel che sarà e che il modo in cui partorirò sarà in gran parte dovuto alla biologia, alla sorte e alla competenza dei medici. Così quando quelle paure mi fanno visita nel cuore della notte io faccio un respiro profondo e provo a lasciarle scivolare via, ad avere fiducia, perché so che tra pochi giorni, quando lui sarà finalmente qui con noi, lo accoglieremo nello stesso modo in cui abbiamo iniziato a cercarlo tre anni fa: con amore».

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Il Messaggero