Alex Schwazer a Verissimo: «Contro di me un complotto, ma ora voglio andare alle Olimpiadi»

Alex Schwazer a Verissimo: «Contro di me un complotto, ma ora voglio andare alle Olimpiadi»
Prima il palco di Sanremo ora lo studio di Verissimo. Per il marciatore Alex Schwazer è cominciata una nuova vita. Una storia crudele come le accuse di doping che lo hanno...

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Prima il palco di Sanremo ora lo studio di Verissimo. Per il marciatore Alex Schwazer è cominciata una nuova vita. Una storia crudele come le accuse di doping che lo hanno prima messo in ginocchio. Un storia cambiata grazie al Tribunale di Bolzano che lo ha assolto in seguito alla squalifica per doping nel 2016. E’ stata lunga, una battaglia infinita, che vale una medaglia.

Schwazer: «Voglio gareggiare, non decide la Iaaf. E la Wada rispetti la sentenza»

“Ho aspettato così tanto questo momento che non me ne sono ancora reso pienamente conto. Nelle prossime settimane ripenserò a quello che è successo in questi anni. Quando è iniziata questa cosa non avevamo certezze che saremmo riusciti a dimostrare la mia innocenza e non sapevamo quando questo sarebbe potuto accadere”.

Il giudice nella sentenza ha affermato che le provette sono state alterate. E nello studio di Verissimo, ospite della padrona di casa, Silvia Toffanin, il campione olimpico confessa di avere “un’idea su chi possa essere stato però bisogna saperlo dimostrare. Se sapessi i nomi li avrei già detti tempo fa nelle dovute sedi”. Ma pochi dubbi sul fatto che “sia stato un complotto nei miei confronti”

Quattro anni e mezzo emotivamente molto difficili con un grande obiettivo ancora da raggiungere. Perché ora, dopo l’assoluzione, Alex Schwazer vuole riprendersi quello che qualcuno gli h tolto, vuole provare a raggiungere le Olimpiadi di Tokyo. Ma c’è un problema, quello legato alla giustizia sportiva per cui la squalifica è valida fino al 2024: “Mi sento bene fisicamente e ce la metterò tutta per andarci ma non sarà una cosa facile da ottenere a livello burocratico e giuridico. Serve una revisione per essere giudicato anche da un organo della giustizia sportiva. Sono innocente, ma a livello sportivo qualcuno fa ancora fatica ad accettarlo. Vorrei avere la possibilità di dimostrare la mia innocenza anche davanti a loro”.

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Il Messaggero