WorldWide Telescope, a spasso per lo spazio sul pc a caccia di stelle

Un'immagine dal WorldWide Telescope
ROMA (11 agosto) - Si chiama WorldWide Telescope e consente di visitare (in modo virtuale, certo) lo spazio. Obiettivo interessante considerando la gara scattata a cogliere la...

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ROMA (11 agosto) - Si chiama WorldWide Telescope e consente di visitare (in modo virtuale, certo) lo spazio. Obiettivo interessante considerando la gara scattata a cogliere la scia della pioggia meteorica delle Perseidi che incanta tutti a Ferragosto.




Pianeti e costellazioni, nebulose e galassie possono essere visti scaricando l'applicazione fornita da Microsfot sul sito www.worldwidetelescope.org. Le immagini vengono raccolte da diversi telescopi: dall'Hubble Space Telescope e il Chandra X-Ray Observatory Center allo Spitzer Space Telescope.



L'applicazione, assicura Microsoft, consente di osservare l’universo attraverso diverse lunghezze d’onda della luce per rivelare strutture nascoste in altre parti della galassia.



E sarà proprio domani il picco delle stelle cadenti con una pioggia fittissima (potrbebro essere 200 le scie luminose in un'ora). In Italia purtroppo lo spettacolo non si potrà avedere al meglio. Il culmine avverrà infatti durante il giorno, intorno alle dieci di domani mattina, quando ci sarà ormai troppa luce. «Le probabilità maggiori di vedere le stelle cadenti ci saranno fra le undici e immediatamente dopo mezzanotte», dice Paolo Volpini, dell'Unione Astrofili Italiani (Uai).



La costellazione del Perseo, che dà il nome alle stelle cadenti di agosto, sorgerà infatti nella tarda serata: «inutile mettersi a scrutare il cielo non appena diventa buio perché finché il Perseo è basso le stelle cadono al di sotto dell'orizzonte e non sono perciò visibili», spiega l'astrofilo. «È meglio cominciare le osservazioni nella serata inoltrata, ma non troppo, per non essere disturbati dal bagliore della Luna, che sorge molto tardi», aggiunge.



Intorno alle 6,30 di domani mattina la Terra dovrebbe attraversare uno strato particolarmente denso delle polveri lasciate dal passaggio della cometa Swift-Tuttle, la «culla» delle stelle cadenti: queste sono le particelle di polvere della cometa che bruciano quando attraversano velocissime gli strati superiori dell'atmosfera. Oltre alle polveri lasciate dal passaggio più recente, domani mattina la Terra incontrerà i resti del passaggio della cometa Swift-Tuttle avvenuto nel 1861, «e non si sa mai - dicono gli astrofili- che già qualche ora prima non si possa vedere qualcosa di interessante».






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Il Messaggero