Usa, il 38% delle donne guadagna più dei mariti: ma rischia tradimento e divorzio

Le donne che guadagnano più dei loro uomini
Nel 38% delle coppie eterosessuali sposate negli Stati Uniti, le donne guadagnano più dei loro mariti. A dirlo è la giornalista e scrittrice Mona Chalabi che, come ama dire di...

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Nel 38% delle coppie eterosessuali sposate negli Stati Uniti, le donne guadagnano più dei loro mariti. A dirlo è la giornalista e scrittrice Mona Chalabi che, come ama dire di se stessa, cerca con il suo lavoro di “tirare fuori i numeri dalla nebbia”.


Un 38%, ricavato dai dati del Bureau of Labor Statistics statunitense, che sembra gettare una luce positiva sulla parità, nel mondo del lavoro americano, tra uomini e donne. Anche se siamo ancora lontani dall’ideale del 50%, i numeri della Chalabi sono di gran lunga superiori a molti paesi europei e all’Italia, dove il soffitto di vetro – il limite che impedisce alle donne di accedere alle posizioni più alte nelle varie professioni – è ancora una triste realtà.Inoltre si tratta di dati in costante ascesa dal 1987, quando la percentuale era ferma appena al 7%.

Ma i numeri da soli non svelano tutta la storia. La "quantificazione della vita delle persone" è il “mestiere” della Chalabi - che lavora per la radio nazionale americana e per FiveThirtyEight, sito di sondaggi e aggregazioni statistiche nato da un’idea dell’analista Nate Silver -, ma il numero va sempre “tirato fuori dalla nebbia”. E si scopre così che la maggior parte di quel 38% di donne che guadagnano più dei loro mariti è rappresentato da famiglie monoreddito in cui il marito non lavora, anche a seguito della crisi che negli ultimi anni ha colpito molte aree degli Stati Uniti.



Limitando il campione di analisi alle sole coppie in cui sia la moglie sia il marito lavorano, la percentuale si riduce drasticamente al 29% scarso. A questo dato che ridimensiona l’impatto inizialmente positivo, va aggiunto un altro elemento di non minore importanza. Uno studio pubblicato nel 2013 dall’Università di Chicago - e che, a distanza di due anni, vale la pena di incrociare con i dati dell’Ufficio Statistico del Ministero del Lavoro Usa - sostiene infatti, dopo un’indagine condotta sul campo, che le coppie in cui la moglie guadagna più del marito siano molto meno disposte a considerare “felice” il loro matrimonio e abbiano una più alta probabilità di divorziare.

Ma la cosa più incredibile è che una delle ragioni per cui questi matrimoni finiscono non dipende da una minor presenza della donna nella casa, anzi. Gli studiosi di Chicago avrebbero rilevato che, in realtà, in queste coppie, la moglie tende a voler fare ancora più cose in casa, e per la casa, sperando così di non far sentire troppo a disagio il proprio marito. Questo porta spesso a far sì che la donna, stanca del carico di impegni che di fatto si raddoppiano a fronte di una buona autonomia finanziaria, decida di rinunciare al vincolo matrimoniale.



Sul fronte dei maschi invece, secondo la ricercatrice Christin Munsch, gli uomini che dipendono economicamente – in tutto o in parte – dalla propria moglie sono più propensi al tradimento di uomini che guadagnano la stessa cifra della propria compagna. Un dato che – come osserva la Chalabi – dovrebbe forse convincere le donne a cercarsi mariti che guadagnino molto più di loro. Ma anche in questo caso i numeri sono lì a smentire le ipotesi. Gli uomini che guadagnano più delle loro mogli tendono a tradirle di più di quelli che guadagnano meno.

Insomma, da una parte gli uomini che si sentono sviliti nel loro ruolo di capofamiglia tendono a tradire. Dall’altra parte quelli che guadagnano di più, e pertanto trascorrono più tempo lontano da casa, hanno più occasioni per farlo.


Anche in questo caso i numeri non aiutano una coppia a resistere ai cambiamenti di status economici e di contesto. Ma un ego maschile un po’ più strutturato, e meno legato a vecchie (e ormai sorpassate) tradizioni, forse sì.





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Il Messaggero