Usa, denuncia collettiva contro i misuratori di battiti e passi: «Non affidabili»

Usa, denuncia collettiva contro i misuratori di battiti e passi: «Non affidabili»
Di pari passo con la crescita di app per la salute con sempre più funzioni anche i "fitness tracker", i bracciali che misurano i diversi parametri legati allo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Di pari passo con la crescita di app per la salute con sempre più funzioni anche i "fitness tracker", i bracciali che misurano i diversi parametri legati allo sforzo fisico, dalle pulsazioni al numero di passi compiuti diventano più complessi, ma non empre il numero che si legge sul display sembra essere quello reale.


Il sospetto ha portato ad una class action, denuncia collettiva, contro uno dei più famosi, prodotto da FitBit, con una "coda" di studi a sostegno poco lusinghieri. L'ultimo studio in ordine di tempo è del California State Polytechnic University. Ha riguardato 43 sportivi che hanno indossato la fascia durante gli allenamenti, trovando scostamenti fino a 20 battiti al minuto nella misurazione delle pulsazioni rispetto a strumenti professionali.
Altre ricerche, come una pubblicata da Medicine & Science in  Sports & Exercise, hanno messo in dubbio anche la capacità di conteggio delle calorie e dei passi di alcuni dei misuratori più usati. I risultati sono contestati dall'azienda: «Ci difendiamo strenuamente contro queste affermazioni - spiega la compagnia californiana - resisteremo ad ogni tentativo di far leva su tattiche che confondono i consumatori o false affermazioni di evidenze scientifiche». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero