La Società Italiana Marketing (SIM), associazione che dal 2003 riunisce l’intera comunità accademica della disciplina, ha conferito a Roma il premio...
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Il presidente Bombassei - come riportato nella motivazione del premio consegnato dai professori di Marketing delle università italiane - è “protagonista della scena industriale del nostro Paese, per aver creato un brand italiano leader nel mondo attraverso un nuovo marketing che, a partire dall’eccellenza qualitativa, ha reso i sistemi frenanti per auto, moto e veicoli industriali prodotti fondati su uno stile unico, in linea con il design dei veicoli equipaggiati”.
Il Marketer of the Year, dunque, si aggiunge ai numerosi premi e riconoscimenti di grande rilievo assegnati negli ultimi anni ad Alberto Bombassei in Italia e all’estero. Tra questi, sono da ricordare il Premio Leonardo, conferitogli nel 2017 dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, l’inclusione nella Automotive Hall of Fame - la più alta onorificenza nell’industria automobilistica mondiale, anche questa a lui riconosciuta nel 2017 - ed il premio “Imprenditore dell’Anno 2012” di Ernst&Young.
Oggi Bombassei è alla guida di un’impresa realmente globale che, con circa 11.000 dipendenti (il 10% dei quali è impegnato in ricerca e sviluppo), è leader mondiale ed innovatore riconosciuto della tecnologia degli impianti frenanti a disco per veicoli.
«Il riconoscimento che SIM mi ha attribuito – afferma Alberto Bombassei, presidente Brembo S.p.A. – ha un particolare significato per me e per la mia azienda. È la ulteriore conferma che il successo di Brembo nasce non solo dall’eccellenza dei nostri prodotti ma anche, e non certo marginalmente, dall’estetica, dall'attenzione al design con cui immaginiamo e produciamo i nostri dischi e le nostre pinze freno. Già nel 2004 un nostro freno ha vinto il Compasso d’Oro, un premio in cui tradizionalmente si sono affermate industrie in cui il bello è determinante nella percezione del prodotto. È il riconoscimento dei designer, degli architetti. Oggi il marchio Brembo dà prestigio, e alcuni produttori lo utilizzano addirittura nella loro comunicazione pubblicitaria. È un fatto che non solo ci inorgoglisce ma ci conferma ancora che la strada dell’eccellenza non passa soltanto dalla ricerca, dall’innovazione, dalla tecnologia ma anche da quella qualità che è patrimonio di noi italiani: una naturale attitudine a fare cose belle, anche le più insospettabili e inattese». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero