Smartphone pieghevoli e 5G, Huawei: «Non si può fermare l’innovazione»

Smartphone pieghevoli e 5G, Huawei: «Non si può fermare l’innovazione»
«Per noi l’innovazione tecnologica è un po’ come l’arte, non la puoi fermare». Nel day after della presentazione di Mate X, il primo...

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«Per noi l’innovazione tecnologica è un po’ come l’arte, non la puoi fermare». Nel day after della presentazione di Mate X, il primo smartphone pieghevole capace di connettersi al 5G, Huawei risponde così alle polemiche sulla sicurezza della banda ultralarga e alla guerra dei dazi scatenata dal presidente Usa Donald Trump. Pier Giorgio Furcas, Deputy general manager Huawei per l’Italia infatti non ha dubbi: «Siamo già leader in questo settore e continueremo a esserlo».


Il Mate X al momento rischia di non avere molto mercato dato il prezzo troppo alto (2.300 euro). Ma i pieghevoli possono davvero risollevare il settore?
«Il costo del dispositivo è alto ma si abbasserà con il tempo e poi il Mate X è dedicato a tutti quelli che amano i flagship. È innegabile che il mercato abbia bisogno di qualcosa di nuovo dopo i numeri dello scorso anno ma siamo convinti che l’utente sarà disposto a spendere per questo tipo di prodotti. Al momento non lo fa ma non trova sugli scaffali un prodotto che abbia caratteristiche e potenza del Mate X. In pratica stiamo aprendo un nuovo mercato».

Può sembrare solo una dimostrazione di forza.
«Anche. Noi abbiamo messo in campo tutta la nostra potenza. Cito solamente il chipset Balong 5000 che permette al Mate di connettersi al 5G “puro”, e cioè quello SA (Stand Alone ndr) che è differente rispetto a quello offerto dalla concorrenza».

Però anche il 5G è una tecnologia ancora acerba.
«La nostra azienda ha la fortuna di avere una doppia anima, quella network e quella consumer. Non possiamo fare altro che metterle insieme anche per sfruttare il vantaggio che ci offre possedere la tecnologia delle infrastrutture».

Le polemiche sulla sicurezza della rete e la guerra commerciale tra Usa e Cina possono rallentare questo genere di innovazioni?
«Il nostro obiettivo è fare innovazione tecnologica e penso che questa sia un po’ come l’arte, non la puoi fermare. Siamo leader in questo settore per cui andremo avanti e lo faremo insieme all’industria e agli operatori che credono nel 5G. Per questo continueremo a testare e implementare perché nel prossimo futuro possa diventare fruibile».

Tra quanto lo sarà per il mercato italiano?

«L’Italia ha già dato risposte importanti in questo senso sia da parte delle imprese che degli operatori. Nei prossimi mesi ad esempio i nostri partner effettueranno dei test determinanti che avvicineranno utenti finali e 5G. Senza dubbio entro la fine dell’anno ci saremo già, soprattutto per gli utenti italiani». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero