Ha aperto ufficialmente le porte oggi la nuova sede di Luiss Enlabs "La Fabbrica delle startup", nata nel 2013 dalla joint venture tra la holding di partecipazioni...
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Come sottolinea la presidente della Luiss, Emma Marcegaglia, «l'inaugurazione del nuovo acceleratore rappresenta ancora una volta, una risposta formidabile di un modello che funziona». «La nostra Università - osserva - continua ad affermare con forza la propria vocazione di ateneo orientato all'innovazione e all'autoimprenditorialità, con una visione sempre più internazionale e attenta ad investire nella formazione del capitale umano: vero fattore propulsivo della crescita del Paese». «In soli tre anni - chiosa la presidente Marcegaglia - l'ecosistema nato attorno a Luiss Enlabs è arrivato a comprendere circa 40 startup, che hanno creato più di 500 posti di lavoro, attratto 20 milioni di euro da investitori esterni, consolidato un advisory board di oltre 50 esperti di alto profilo e un network di corporate, istituzioni e aziende che supportano lo sviluppo delle migliori idee di impresa. E nel 2017 apriremo a Milano una estensione di Luiss: il Mhuma, un laboratorio dedicato alla manifattura 4.0». Luiss Enlabs si candida così a diventare interlocutore privilegiato e fulcro dell'ecosistema delle imprese interessate a crescere sul mercato sia romano che internazionale, anche attraverso processi di Open Innovation e strategie di business 4.0. Le startup, infatti, sono in grado di fornire servizi ad alto contenuto tecnologico e di creare soluzioni innovative prendendo spunto anche dalle best practices internazionali.
Tra le grandi realtà protagoniste del nuovo incubatore spiccano: Wind, Bnl e Accenture. «Luiss Enlabs - dichiara Maximo Ibarra, amministratore delegato di Wind - è per Wind una partnership strategica. Ci abbiamo creduto dall'inizio, ben 3 anni fa quando questo acceleratore muoveva i primi passi, perché pensiamo che le startup possano essere uno dei motori di sviluppo dell'economia digitale, in grado di mettere insieme nuovi talenti, competenze, voglia di fare e capacità imprenditoriali». «Sono questi, infatti, gli ingredienti fondamentali per fare innovazione - sostiene - e per contaminare i modelli di business tradizionali con l'utilizzo dei nuovi strumenti digitali. In questo luogo, che cresce oggi in modo significativo, Wind ha già costruito partnership commerciali che hanno arricchito i propri servizi e sono convinto che nel prossimo futuro continueremo a fare scouting per individuare idee e progetti innovativi».
«Accelerare il processo di digitalizzazione in Italia è fondamentale per incrementare la produttività del Sistema Paese e rilanciarne la competitività e l'attrattività nello scenario globale. Un percorso di trasformazione nel quale Accenture ha un ruolo di rilievo perché leader nel campo dell'innovazione e punto di contatto tra le aziende e il nuovo ecosistema delle startup. Il nostro obiettivo è quello di favorire lo sviluppo dell'Open Innovation e di creare un nuovo contesto che valorizzi il talento, trasformi la cultura manageriale, contribuisca a rendere più attrattiva l'Italia per incubatori e venture capital», spiega Fabio Benasso, ad di Accenture Italia. La partnership avviata con Luiss Enlabs conferma questo nostro impegno, che si traduce in un'iniziativa concreta, orientata a rendere più efficace la collaborazione tra aziende e startup, valorizzare e applicare in tempi rapidi le idee e i progetti di innovazione. Un contributo tangibile quindi alla trasformazione digitale del tessuto industriale italiano che in questo modo può incrementare significativamente la propria crescita anche attraverso una maggiore internazionalizzazione del business», aggiunge Benasso.
«L'innovazione, in un contesto economico particolarmente competitivo, è un motore di business che parte dalle startup e contribuisce a sviluppare e consolidare il sistema delle imprese», afferma il presidente di Bnl, Luigi Abete. «Per questo siamo al fianco di Luiss Enlabs - ricorda - fin dal suo avvio e continueremo insieme a promuovere quelle idee imprenditoriali, valide e sostenibili nel tempo, che spesso arrivano da giovani di talento, nostro patrimonio umano e intellettuale in grado di vincere la sfida della competitività e della globalizzazione». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero