La rivelazione dello studioso "amatoriale": il vero centro d'Italia sarebbe a Torre Spaccata

Il vero centro d'Italia è Torre Spaccata
Capitale d’Italia. Caput mundi. E, adesso, anche esatto centro geografico della Penisola. Roma non smette mai di stupire. ...

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Capitale d’Italia. Caput mundi. E, adesso, anche esatto centro geografico della Penisola. Roma non smette mai di stupire.


Stavolta, però, lo stupore tocca soprattutto gli abitanti: in primis quelli di via Marcio Rutilio, zona Torre Spaccata, dove lo studioso Giuseppe Angeletti ha fissato il punto dove cade la metà dello Stivale. Una scoperta, per molti versi rivoluzionaria, firmata dal 73enne con un industrioso passato paragonabile al leggendario Manuel Fantoni di verdoniana memoria e un presente da pensionato Enel fatto di passione per la geografia e la storia.



Nativo di Gualdo Tadino (in Umbria) ma da tanti anni residente a Perugia, dopo alcuni particolari calcoli aritmetici Angeletti ha fissato in via Marcio Rutilio (proprio a due passi da via dei Romanisti) la perfetta linea di mezzeria dell’Italia. Per chi conosce il posto, il centro d’Italia si trova esattamente di fronte alla chiesa di San Bonaventura da Bagnoregio. «Ho chiamato l’istituto geografico di Firenze – racconta Angeletti – e mi sono fatto dare le coordinate dei quattro punti cardinali italiani: Vetta d’Italia per il nord, Capo delle Correnti per il sud, Bardonecchia per l’ovest e Otranto per l’est. Quindi ho eseguito alcune operazioni matematiche che mi hanno portato a stabilire, con assoluta precisione, il reale centro continentale e insulare dello stivale». Via Marcio Rutilio, appunto.



Ma non è finita qui. Perché le addizioni e le sottrazioni del buon Giuseppe Angeletti si sono spinte fino ad accertare anche il vero ombelico d’Italia: «In quel caso – spiega – ho conteggiato i gradi, i primi e i secondi dal punto più estremo della Calabria (Milito di Porto Salvo, ndr) e, alla fine, è venuta fuori la città di Narni, in provincia di Perugia».


Uno shock per tanti esperti, un motivo d’orgoglio per Angeletti. Che, da umbro doc, non può che farsi brillare gli occhi. Persona semplice, cordiale e che ha studiato sui testi della vita. Una vita trascorsa a lavorare per vivere e a vivere cercando di non smettere mai di foraggiare i propri sogni. Fra mille difficoltà e tanta tenacia. Un uomo che, fino a prova contraria, è riuscito a riscrivere la geografia facendo la storia. In fondo, le sue due più grandi passioni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero