La tecnologia? Un gioco da ragazzi. Anzi, da bambini. Perché se i bimbi di ieri hanno dovuto imparare l'inglese, per quelli di oggi, per i quali l'inglese è...
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Ed è per questo che lo scorso 14 aprile si è tenuto nella Capitale l'Italmaker Show, un evento dedicato alla formazione tecnologica applicata per bambini dai 6 ai 14 anni. Una giornata intera, nella facoltà di Economia dell'università di Tor Vergata, in cui oltre 200 studenti delle scuole primarie e secondarie di Roma e provincia si sono cimentati in concorsi tecnologici a tema, laboratori e conferenze.
IL PROGETTO
All'evento ha preso parte anche un colosso dell'hi-tech come Samsung, che da poco più di un anno ha avviato “App4Kids”, progetto sperimentale che coinvolge le scuole secondarie di primo grado e che ha l'obiettivo di insegnare ai ragazzi dai 10 ai 14 anni a sviluppare app in piattaforma Android. «Le app sono sempre più presenti nella nostra vita quotidiana, ma sono anche un settore in forte crescita nel nostro Paese che richiede figure professionali preparate - spiega Mario Levratto, capo marketing e relazioni esterne di Samsung Electronics Italia - con App4Kids i teenager italiani imparano le basi per la programmazione e diventano più competitivi nel mercato globale». App4Kids per ora coinvolge sei istituti di altrettante città italiane, da Roma (con l'Istituto Comprensivo Via S. Biagio Platani) a Milano, passando per Cremona, Bologna, Venezia e Lecce.
I PRODOTTI
Fra droni e stampanti 3D, l'evento promosso dall'Associazione Italmaker in collaborazione con l'Università di Tor Vergata e il Politecnico di Milano è stato l'occasione anche per tanti genitori di toccare con mano la nuova frontiera della creatività e dello studio, che non è più fatta solo di libri, ma anche di circuiti stampati, computer componibili e robot. Le vere superstar della giornata sono stati infatti due piccoli androidi, apparsi per la prima volta in Italia proprio in occasione dell'Italmaker Show. Sono Alpha 1S e Jimu, robottini prodotti dall'azienda cinese Ubtech che arriveranno nei nostri negozi a fine maggio. Il primo, Alpha 1S, ha l'aspetto dei classici umanoidi in stile giapponese: sguardo aggressivo, fisico prestante ma approccio e movenze tenere. Vederlo all'opera è divertentissimo: canta, parla e riproduce i movimenti umani grazie a sedici servomotori ad alta precisione. Addirittura riesce a ballare il Gangnam Style e ad esibirsi in alcune mosse di kung-fu. Ma la vera particolarità è che si può programmare con lo smartphone tramite un'app ed è completamente interattivo. Costa 499 euro.
Jimu è invece il robot dei creativi digitali per eccellenza, visto che si può montare e modellare a piacimento. Un'app per cellulari guida il bambino passo passo nelle fasi di costruzione, insegnandogli a padroneggiare le tecniche di assemblaggio dei robot. Il tutto, senza l'ausilio di alcun attrezzo. Un Meccano 2.0, insomma. E chissà che, nel giro di qualche anno, quel bimbo non passi da un robottino-giocattolo a macchinari ben più complessi e utili per la società. Jimu sarà disponibile in due versioni: quella base, “Explorer”, che costerà 199 euro e in una configurazione avanzata, “Inventor”, al prezzo di 399 euro.
«Fino a qualche anno fa concetti come robotica, realtà virtuale, stampa 3D e droni sembravano pura fantascienza, oggi invece sono realtà e i più giovani approcciano già con tutto questo - afferma Emiliano Gatti, presidente di Italmaker - I ragazzi oggi utilizzano istintivamente e quotidianamente strumenti tecnologici: giocano, comunicano, imparano e parlano usando il linguaggio digitale. La nostra missione è insegnare in modo divertente ad applicare la tecnologia alle loro conoscenze».
andrea.andrei@ilmessaggero.it
Twitter: @andreaandrei_ Leggi l'articolo completo su
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