Sposare un amico è la chiave di un matrimonio felice: parola di una ricerca Usa

Sposare un amico è la chiave di un matrimonio felice: parola di una ricerca Usa
​«Può darsi ch’io non sappia cosa dico, scegliendo te – una donna – per amico…» cantava Lucio Battisti nel 1978. Da allora sono passati quasi 40 anni ma quel testo...

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​«Può darsi ch’io non sappia cosa dico, scegliendo te – una donna – per amico…» cantava Lucio Battisti nel 1978. Da allora sono passati quasi 40 anni ma quel testo descrive benissimo ciò che oggi emerge da una ricerca condotta negli Stati Uniti. I suoi autori, John F. Helliwell e Shawn Grover, hanno da poco pubblicato i risultati sul National Bureau of Economic Research.


Questa la tesi principale: chi sposa una persona con cui condivide già un sentimento di amicizia ha più probabilità di trascorrere un matrimonio felice, senza che la sua unione naufraghi in un divorzio.



Mica male per quanti pensano che l’amicizia sia la sublimazione dell’amore, un sentimento ancora più alto della passione amorosa, perché esclude dal vincolo affettivo la componente sessuale. «Un sano sodalizio di coppia aiuta nei momenti difficili e nelle curve insidiose della terza età» ha scritto sul “New York Times” Claire Cain Miller, notando però che i matrimoni stabili e duraturi si riscontrano di più tra le classi ricche, o comunque agiate, che tra i ceti sociali più deboli; e questo perché è più facile iniettare nell’unione matrimoniale una buona dose di agi e benessere, il miglior antidoto (a volte) per superare crisi e problemi. L’altro riferimento citato dalla Miller, la terza età, assume un significato più chiaro se si pensa all’evoluzione del sentimento affettivo con l’avanzare degli anni: l’attrazione amorosa inziale si trasforma in tenerezza, attaccamento, premura, tutte componenti tipiche dell’amicizia. Insomma, se si è anche amici, le probabilità che un matrimonio duri nell’affaticamento della vita moderna raddoppiano. È una sorta di rivincita del sentimento amichevole, in tempi di social network e “richieste d’amicizia”, dove “essere amici su Facebook” diventa parametro di valutazione dei rapporti. E guai a rifiutare l’amicizia (virtuale) di qualcuno: si rischia di essere bollati come “anti-sociali” e allergici alle amicizie vere.



Se l’amore subentra nel corso della vita matrimoniale, il rapporto amichevole tra i coniugi diventa la chiave di volta che aiuta la coppia a reggere nel tempo. Ne sanno qualcosa, per esempio, Adriano Celentano e Claudia Mori, che l’anno scorso hanno festeggiato 50 anni di matrimonio. Per l’occasione è uscito il libro “Due guerrieri innamorati”, in cui la Mori confessa che se la loro unione ha resistito, è perché si sono sostenuti, tra gli alti e bassi, «con amore, tenerezza e amicizia». Ma il jet-set è pieno di esempi di coppie innamorate che sono anche una celebrazione dell’affetto amichevole: tra le più famose, Brad Pitt e Angelina Jolie (10 anni insieme e 6 figli: «Ci siamo sempre detti apertamente se qualcosa tra di noi non andava»); David e Victoria Beckham (16 anni e 4 figli: «Ci prendiamo in giro spesso, ridere è importantissimo»); Francesco Totti e Ilary Blasi (10 anni e 2 figli: «Siamo cresciuti insieme e ora ci conosciamo meglio»). Insomma, non sembra casuale che il titolo di una celebre commedia di Broadway degli anni Ottanta sia “Amici, complici, amanti”: l’ordine di importanza è inequivocabile. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero