Il luogo di lavoro del futuro? Ovunque, con la realtà virtuale

Il luogo di lavoro del futuro? Ovunque, con la realtà virtuale
Il luogo di lavoro del futuro? È ovunque e in qualsiasi momento, da nessuna parte e senza orari. Tra i seminari proposti da Fujitsu nel suo forum annuale, quello sul...

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Il luogo di lavoro del futuro? È ovunque e in qualsiasi momento, da nessuna parte e senza orari. Tra i seminari proposti da Fujitsu nel suo forum annuale, quello sul “Workplace 2025” è probabilmente quello che ha meglio proposto una visione di ciò che attende il futuro prossimo venturo. Un futuro in cui il luogo di lavoro si smaterializzerà a dove l'orario d'ufficio si piegherà alle necessità del lavoratore. L'importante – per i datori di lavoro e per chi il lavoro lo presta – è raggiungere i risultati prestabiliti. Proprio per questo motivo, si prevede un aumento persino nel numero e nella qualità della collaborazioni prestate dai liberi professionisti specializzati, che offriranno la propria professionalità in sempre più progetti ma in sempre meno tempo: «Dobbiamo pensare al workplace come qualcosa che non è fossilizzato ma che dipende da noi – afferma Raman Ramakrishna, vice president MIS Service Innovation and Portfolio EMEIA di Fujitsu – Il posto di lavoro del futuro ha 4 dimensioni: mobile, social, intelligente e naturale».


Mobile perché smaterializzato e virtuale, grazie a tecnologie che permettono di lavorare ovunque si voglia e quando si vuole. La tecnologia, inoltre, deve rispondere in maniera intelligente alle future necessità del lavoratore in modo da permettergli di concentrarsi esclusivamente sulla sua professionalità, facilitandolo in mansioni ripetitive e noiose che possono deconcentrarlo, sviluppandone le caratteristiche in modo naturale. Gli strumenti di lavoro nel prossimo futuro sfrutteranno l'ergonomia e i movimenti naturali ed istintivi dei lavoratori, specie di chi si affaccerà al mondo del lavoro tra qualche anno, i Millennials e la generazione Z, già abituati da piccoli a interagire con strumenti digitali e tecnologici.

Grande importanza è data anche all'ambiente sociale e all'environmental, con strutture e servizi sempre più green e sostenibili.

A sostenere e supportare il lavoro del futuro tecnologie già presenti adesso e che nei prossimi anni esploderanno, come l'intelligenza artificiale e la realtà virtuale e aumentata: «La realtà virtuale sarà fondamentale nelle simulazioni di operazioni di lavoro, in modo da permettere una formazione sempre più efficace – dice Jorg Hartman, head of product Category Management – la tecnologia è in grado di sviluppare la maggior parte di queste cose, ma la loroimplementazione è data dall'avere una corretta strategia aziendale». Tra gli scenari professionali che subiranno il disrupt tecnologico ci sono il campo medico sanitario – che grazie all'Intelligenza artificiale riuscirà a migliorare alcuni strumenti previsionali alleviando il ruolo dei medici – quello finanziario – con strumenti ad AI per evitare le frodi analitiche – quello dei trasporti – con elementi di realtà aumentata, fino ad arrivare al manufatturiero e al campo dell'educazione.


Nonostante alcuni di questi scenari siano attualmente già attivi – la stessa Fujitsu utilizza alcune delle sue tecnologie, per esempio in campo di cibersicurezza e intelligenza artificiale – c'è ancora una sacca di resistenza da parte degli imprenditori sull'utilizzo di strumenti innovativi, come ha spiegato l'analista di PAC Nick Mayes: «Il 60% degli imprenditori intervistati da PAC sta lavorando sul boundary less workplace, utilizzando open innovation e crowdsourcing come modi per generare nuove idee prodotti e servizi. Il 47% vuole implementare assistenti digitali virtuali nei prossimi due anni, ma solo meno di un terzo pianifica di pemettere agli impiegati di utilizzare qualsiasi dispositivo per accedere ai dati aziendali». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero