Pinterest apre alle foto di nudo, gli artisti esultano

Pinterest apre alle foto di nudo, gli artisti esultano
NEW YORK - Pinterest apre al nudo: la piattaforma digitale dedicata alla condivisione di fotografie, video ed immagini sta per dare ufficialmente luce verde alla pubblicazione di...

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NEW YORK - Pinterest apre al nudo: la piattaforma digitale dedicata alla condivisione di fotografie, video ed immagini sta per dare ufficialmente luce verde alla pubblicazione di immagini senza veli proprio mentre Facebook e altri social network premono sul freno della diffusione di messaggi potenzialmente offensivi, violenti o sessisti.




La svolta.
Una inversione a 'U' o quanto meno a 90 gradi decisa in seguito alle pressioni di artisti e fotografi. Finora l'etichetta di Pinterest per consentire l'affissione di foto sulla bacheca digitale era chiara: «Niente nudo, nudo parziale o pornografia». Ma «Pinterest è nata per consentire di esprimere le proprie passioni e la gente è appassionata dell'arte e l'arte include anche nudi», ha fatto sapere la società fondata nel 2010 da Ben Silbermann, Paul Sciarra e Evan Sharp al Financial Times rivelando l'intenzione di «far posto a queste richieste». Via libera dunque alla Venere di Milo e al Davide di Michelangelo mentre ieri Facebook si è impegnato a rivedere e migliorare la sua policy di moderazione online dopo che numerose aziende avevano ritirato la pubblicità per protestare contro il fatto che le loro inserzioni erano affisse accanto a messaggi violenti o misogini come quelli di gruppi che in apparenza avallavano femminicidi e stupri.



Un gioco di equilibrio.
Gli approcci divergenti - nota Il Financial Times - mostrano come i social network debbano fare un complicato gioco di equilibrio tra gli interessi dei loro utenti, la necessità di controllare e moderare quanto viene postato online e la pressione degli inserzionisti: Facebook guadagnerà 6,6 miliardi di dollari nel 2013, di cui 5,6 dalla pubblicità, secondo stime di eMarketer e la stessa Sheryl Sandberg, chief operating officer del colosso californiano, ha ammesso che «esiste tensione reale» tra quanto vogliono gli inserzionisti e la libera espressione. L'impegno di Facebook a far pulizia rendendo più severe le sue regole ha indotto alcune aziende, come la casa automobilistica giapponese Nissan, a tornare sul social network. Non così Nationwide, la maggiore società immobiliare del Regno Unito che ha annunciato di aver sospeso a tempo indeterminato gli spot fino a che non verranno definite «regole severe e chiare per impedire che il suo brand venga accostato a contenuti indecenti». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero