Anita ha 9 anni, non ha un profilo su Facebook ma dice di sapere tutto perché lo usano la mamma e la nonna. Andrei, invece, a 10 anni ha già un suo profilo...
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Il volume è concepito come una guida, ricco d'informazioni sia sulle piattaforme social più comuni sia sulle loro policy riguardo ai ragazzini; ci sono anche i regolamenti in materia di protezione di dati personali e un glossario con i termini da conoscere, come "deep web" e "fake". Sulla copertina del libro c'è l'illustrazione di Stefano Maria Girardi: ritrae una bambina arrabbiata che parla al telefono. Il leitmotiv che accompagna il libro è questo: i minori sono il bersaglio quasi prevalente e più ambito dalla maggior parte di queste piattaforme e gli strumenti per difenderne la presenza online sono pressoché assenti. Anzi, deludenti. «Nasci, cresci e posta» è pure una guida per i genitori, visto che il rapporto tra social e figli è una delle sfide educative più importanti da affrontare. Steve Jobs, ad esempio, limitava ai propri ragazzi l'uso dell'iPad, sostituito dalla sana e antica abitudine delle cene in famiglia. E Chris Anderson, ex direttore della rivista tecnologica Wired ora costruttore di droni, aveva istituito limiti di tempo e "parental control" per ogni display di casa.
«Spero che questo libro venga letto da genitori, educatori e adulti curiosi - scrive nella prefazione Giovanni Ziccardi, docente di Informatica giuridica all'Università degli Studi di Milano -.
Il Messaggero