Creati i super-muscoli artificiali per protesi umane e robot: si potrà sollevare fino a 12 mila volte il proprio peso

Fibre di muscoli artificiali
Esseri umani forti come l'uomo bionico nella celebre serie tv anni Settanta “The six million dollar man”. Nei laboratori del Dipartimento di Scienze Meccaniche...

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Esseri umani forti come l'uomo bionico nella celebre serie tv anni Settanta “The six million dollar man”. Nei laboratori del Dipartimento di Scienze Meccaniche dell'Università dell'illinois, un team di ingegneri, ha creato muscoli artificiali in grado di sollevare fino a 12mila volte il peso corporeo.


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Realizzati in fibra di carbonio e silicone, secondo lo studio condotto dai ricercatori americani, in futuro potrebbero trovare ampie applicazioni in campo ortopedico e protesico. Oppure servire per ampliare le capacità di trasporto nei robot industriali. Il progetto del super-muscolo, riprende in realtà un lavoro precedente, già sviluppato in un'altra università americana, sfruttando il polimero di nylon, dal costo bassissimo e largamente usato nella pesca, dove però la potenza di sollevamento era limitata a 100 volte il peso.

Gli ingegneri dell'Illinois si sono spinti oltre. La fascia muscolare, composta da fili in nylon aggrovigliati a spirale, è stata sostituita dalla fibra di carbonio, leggera e molto più resistente, oltre che elastica grazia all'aggiunta di silicone. Per alzare un peso, è necessaria la contrazione del muscolo, che viene sollecitato dal passaggio della corrente elettrica alla sua estremità: l'organo artificiale si espande, accorciando la sua lunghezza, come avviene nella fisiologia umana. Nei test eseguiti dai ricercatori, la risposta ad un piccolo stimolo è stata una prestazione straordinaria.


Per capire la portata dell'invenzione, una fascia muscolare spessa appena 0,4 mm ha sollevato un contenitore con 1,8 litri di acqua. Con le dovute proporzioni, il super-muscolo ha alzato un peso pari a 12.600 volte il proprio, sviluppando una variazione di energia 18 volte maggiore di un muscolo umano. Secondo i tre ricercatori che hanno sviluppato il prototipo, il costo basso dei materiali impiegati, consentirebbe in futuro un'ampia gamma di applicazioni, sia per realizzare robot dalle fattezze umane, sia protesi ed esoscheletri per aiutare essere umani con difficoltà di movimento. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero