Sono in molti a sentire la mancanza di Margherita Hack, l'astrofisica capace di affascinare ricercatori e semplici appassionati delle stelle con il suo entusiasmo trascinante...
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La sua eredità è più sentita che mai perché è stata indubbiamente il motore che ha portato gli osservatori italiani in prima fila a livello internazionale ed è anche suo il merito se oggi la ricerca dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) ha un ruolo di primo piano a livello internazionale.
Per questo a un anno dalla sua scomparsa «Margherita Hack e ci manca sempre di più», ha detto il presidente dell'Inaf, Giovanni Bignami. «Ci voleva lei - ha aggiunto - come parafulmine nella continua difficile interazione con la politica, ma soprattutto per tenere su il morale». I suoi 91 anni forse pesavano nel fisico, ma certamente molto meno nello spirito, che fino alle ultime settimane le faceva proseguire il lavoro di divulgatrice nel quale aveva sempre creduto fin dall'inizio della sua lunga carriera. «Si dovrebbe insegnare la scienza fin dalle elementari», sosteneva. Anche in questo campo di lei resta una grande eredità nei tanti libri scritti per far diventare un 'amico delle stelle chi non aveva una preparazione scientifica. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero