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Ora è possibile provare queste emozioni anche se non si è un comandante o un pilota. Nasce infatti il nuovo simulatore integrato aeronavale “Marina Militare – Italian Navy Sim”, sviluppato dall’azienda Rortos e licenziato dalla Marina Militare, che sarà presto disponibile per Android e iOS ed, in seguito, anche nelle versioni per Windows e Mac e che permetterà a tutti i giocatori, anche a quelli in erba, di assumere il comando di navi, aerei ed elicotteri. Grazie al simulatore sarà possibile interagire, dal proprio dispositivo mobile, con i mezzi reali e attuali della Marina Militare, in scenari italiani reali accuratamente realizzati dal team di sviluppo. Il gioco è stato progettato per tutti gli appassionati delle missioni navali e del volo con aerei ed elicotteri in decollo ed appontaggio su unità navali.
“Marina Militare – Italian Navy Sim” prevede, al momento, tre aree di simulazione fedelmente riprodotte con tecnologia satellitare: Taranto, La Spezia e Catania. Per ciascuna area è disponibile uno scenario integrato e ispirato a situazioni reali che immergono il giocatore in una sequenza di avvincenti missioni. Sarà possibile quindi diventare pilota o comandante ed essere virtualmente chiamati a svolgere il proprio ruolo su mezzi sempre differenti della Marina Militare. Per ciascuna missione verrà assegnato un punteggio in base alle performance. Gli scenari sono stati realizzati in alta risoluzione e sarà possibile selezionare o cambiare le condizioni meteo, i venti e il mare, l’ora del giorno, la propria posizione e la missione stessa. “Il nostro obiettivo è di creare insieme alla Marina Militare un’esperienza di gioco unica sotto il segno del Made in Italy - ha commentato Roberto Simonetto, ceo di Rortos - Per la prima volta ci siamo avventurati in un gioco che non è solo simulazione aerea pura, e riteniamo che il risultato finale sia davvero ottimo e avvincente. Siamo sicuri che i giocatori apprezzeranno la qualità ed il realismo che da sempre contraddistinguono i nostri titoli". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero