Google city, il Canada dice sì: la città intelligente nascerà a Toronto

Google city, il Canada dice sì: la città intelligente nascerà a Toronto
Ora è ufficiale: il progetto di Google di dare vita a una città intelligente e interamente automatizzata non rimarrà sulla carta. Il Canada ha accettato la...

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Ora è ufficiale: il progetto di Google di dare vita a una città intelligente e interamente automatizzata non rimarrà sulla carta. Il Canada ha accettato la sfida lanciata ufficialmente da Mountain View nell'aprile dell'anno scorso: la smart-city sorgerà a Toronto. L'investimento di SideWalk Labs, la divisione per la mobilità che fa capo alla holding Alphabet (di cui Google è la controllata principale), non è ancora noto, ma secondo alcune donti potrebbe superare il miliardo di euro. Ciò che, invece, già si sa è quanto costerà la fase zero: Big G ha messo a budget di 50 milioni di dollari per pianificazione e test preliminari. 


Un quartiere ad hoc. La speranza di google e del governo canadese è estendere il modello all'intera città, ma per ora la città del futuro si limiterà a all'area che si affaccia sul lago Ontario.  Bus e auto autonomi, luci dei semafori in grado di percepie la presenza di pedoni e robot per le consegne che si muovono in tunnel sotterranei sono solo alcuni dei ritrovati con cui Google ha intenzione di popolare il suo piccolo regno. Il colosso della Silicon Valley si spinge oltre e promette di riuscire a controllare il tempo, quello metereologico almeno. Il quartiere hi-tech avrà costruzioni in grado di fermare la pioggia a di regalare agli abitanti con un po' d'ombra durante le afose giornate estive. Non solo smart, Google city sarà anche eco: Sidewalk Labs assicura di poter ridurre del 73% l'emissione di gas serra e del 65% il consumo di acqua potabile.

«È un test per le nuove tecnologie. Ci aiuterà a rendere le nostre città più pulite e verdi» ha detto il premier canadese Justin Trudeau dando la notizia. «Con Etic Schimdt», il presidente di Google, «abbiamo parlato
per anni di una possibile collaborazione su questo progetto» ha aggiunto. 
«Dal nostro punto di vista non è un'attività casuale: è l'apice di 10 anni di lavoro su come la tecnologia può aiutare
la vita tutti i giorni» ha spiegato Schmidt. «Abbiamo iniziato a pensare a tutte le cose che avremmo potuto fare se qualcuno ci avesse dato una città e ci avesse messo al comando» ha scherzato. 

Le criticità. Questa volta, una città, Google l'avrà davvero. E al netto dell'entusuiasmo per il progetto avvenieristico, rimane lo scetticismo per quello che è un vechio tallone d'Achille della compagnia: il rispetto della privacy. Un ampio sistema di sensori sarà dislocato nella città tecnologica. Il che equivale alla raccolta di un vastissimo ammontare di dati,  anche personale, attraverso i quali sarebbe possibile ricostruire gli spostamenti di chiunque. 

Per ora Toronto non sembra troppo preoccupata. Anzi, sembra che la legislazione, almeno quella locale dovrà adattarsi al progresso. Google, infatti, ha già chiesto all'amministrazione di Toronto di rimuovere molte delle norme che regolano i trasporti e la costruzione urbana.
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Il Messaggero