Quando i trentenni Claudia Molinari e Matteo Pozzi si sono incontrati la prima volta, lavoravano entrambi in un'agenzia di comunicazione, l'una come grafica, l'altro...
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Così è nato il progetto più significativo.
Venti Mesi, un videogioco narrativo che ripercorre il periodo dall'8 settembre 1943 al 25 aprile del 1945, quando un'Italia dilaniata diventò un campo di battaglia. Il gioco è stato commissionato e finanziato nel 2015 dal Comune di Sesto San Giovanni, dove Matteo e Claudia abitano e reso disponibile gratuitamente (Pc e Mac, da www.wearemuesli.it/ventimesi). Venti Mesi è una piccola perla di grafica e narrazione, un racconto raffinato e luminoso che meglio di tanti libri riesce a cogliere l'essenza di quel periodo drammatico. Lo fa attraverso i sogni dei bambini (molti si chiamavano Benito senza sapere che portare quel nome era un modo per avere una razione di cibo in più) e i racconti degli adulti. «Alcune delle storie del gioco spiega Matteo sono tratte dai racconti dei nostri nonni, il che ha reso questo progetto particolarmente emozionante».
Questa è la ricetta di We are Müesli: rendere il videogame un mezzo di valorizzazione del patrimonio dell'Italia. Pozzi ne è convinto: «Crediamo si possa avere anche un ritorno turistico da questi progetti. È vero, la via della sperimentazione può essere complicata, ma il mercato ha le sue regole. Piuttosto è chi sviluppa videogame che ha una responsabilità. Una responsabilità creativa».
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Il Messaggero