È guerra tra gli sviluppatori di Fortnite e i colossi del web Google e Apple. La Epic Games, la casa produttrice del popolare videogioco online, non è più...
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IL VIDEO REMAKE DI "1984"
Immediata si è abbattuta sul videogame la scure dei due colossi, con la app prontamente rimossa dagli store, ma la contromossa di Epic Games non si è fatta attendere. La casa di sviluppo ha infatti pubblicato sui suoi profili social un video in cui reinterpreta il celebre spot della Apple ispirato al libro di Orwell "1984". Nella versione prodotta dalla Epic il protagonista è un personaggio del videogame che entra in una sala buia dove su un maxischermo si sente parlare un "dittatore" con una testa (non casualmente) a forma di mela. Il protagonista a questo punto lancia il proprio piccone contro lo schermo mandandolo in frantumi, proprio come l'atleta che lanciava il martello nello spot girato da Ridley Scott. Poi, mentre il protagonista esce di scena tra gli sguardi increduli del pubblico in sala, appare un messaggio: «Epic Games ha sfidato il monopolio dell'App Store. Come rappresaglia, Apple sta bloccando l'uso di Fortnite su un miliardo di dispositivi. Unisciti alla lotta per impedire che il 2020 diventi un altro '1984'». La Epic Games ha poi lanciato l'hashtag #freefortnite coinvolgendo i suoi milioni di utenti in tutto il mondo.EPIC GAMES CONTRO GOOGLE E APPLE: LA POSTA IN GIOCO
Il videogioco ha iniziato una vera e propria battaglia legale contro quello che considera una situazione di monopolio da parte di Apple e Google che svantaggia i potenziali concorrenti. Forntite conta oltre 350 milioni di utenti registrati ed è arrivato a fatturare 4,7 miliardi di dollari lo scorso anno. È diventato popolarissimo soprattutto tra i giovanissimi che lo possono giocare sia su console che sul PC ma anche dagli smartphone, ed è gratuito. Il suo modello di business si fonda su un sistema di micro-pagamenti interni all'applicazione che consentivano di acquistare funzioni aggiuntive. Epic Games ha chiesto a un giudice federale di ordinare ad Apple di interrompere la sua "condotta anticoncorrenziale" ma nel momento in cui una app viene pubblicata sullo store, lo sviluppatore è obbligato a firmare un contratto che esplicita questo sistema di commissioni. Quindi dal punto di vista legale è difficile che la Epic Games possa vincere la causa. La campagna di comunicazione prontamente messa in gioco, però, fa pensare che la casa di sviluppo, controllata dal colosso cinese Tencent, sapesse esattamente le conseguenze a cui andava incontro. E ora punta a mobilitare i propri utenti.Il Messaggero