Flickr accusato di razzismo: sotto la foto di un uomo di colore compare il tag “scimmia”

Una pagina flickr
Dopo lo scandalo di Google Maps in cui, usando una parola razzista, si arrivava dritti alla Casa Bianca e a dei centro studi afroamericani, a finire sotto l'occhio del ciclone...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Dopo lo scandalo di Google Maps in cui, usando una parola razzista, si arrivava dritti alla Casa Bianca e a dei centro studi afroamericani, a finire sotto l'occhio del ciclone è il sito di condivisione fotografica Flickr.




Il sistema di autoricognizione fotografica, sembra identificare le persone come animali e le porte di Dachau come una palestra nella giungla.



Il servizio – che lo stesso Flickr ammette di aver sbagliato, trovandosi nella parte iniziale della sperimentazione – è stato pensato per assegnare automaticamente tag alle foto, in modo da renderlo più facilmente disponibili dagli utenti. Lanciato qualche giorno fa, ha già ricevuto numerose critiche a causa di alcune assegnazioni fotografiche ritenute offensive: ha identificato la foto di un uomo di colore con i tag “scimmia” e animale. Nonostante le implicazioni razziste sembrino ovvie, ha anche attribuito i medesimi tag a una foto di una donna bianca. Inoltre avrebbe assegnato a una foto delle porte di Dachau i tag “palestra nella giungla”.



Cliccando su qualsiasi altro tag, si nota come la maggior parte di essi sia corretto. Ma questi inconvenienti hanno scatenato un'ondata di polemiche su Twitter contro il nuove servizio di auto tagging: «Siamo molto orgogliosi del nostro avanzato sistema tecnologico di riconoscimento immagini, ma al contempo siamo i primi ad ammettere che ci sono stati degli errori e stiamo lavorando costantemente per migliorare questa esperienza – ha affermato un portavoce di Flickr – Se il tag scorretto viene cancellato, il nostro algoritmo impara dal suo errore e farà di meglio in futuro. Il processo di tagging è completamente automatizzato. Nessun uomo vedrà mai più le nostre foto solo per taggarle». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero