Cucina, arriva la cappa open source che legge i messaggi Twitter

Cucina, arriva la cappa open source che legge i messaggi Twitter
Si chiama J-Project, ed è una cappa open source, completamente personalizzabile nelle funzioni e nei componenti. A firmarla è Faber, azienda che ha inventato la...

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Si chiama J-Project, ed è una cappa open source, completamente personalizzabile nelle funzioni e nei componenti. A firmarla è Faber, azienda che ha inventato la cappa nel 1955, e rappresenta una piccola, grande rivoluzione per la nostra vita quotidiana. Perché mentre si cucina, si potranno fare contemporaneamente anche tantissime altre cose, semplicemente sfruttando uno degli elettrodomestici più diffusi in casa e molto spesso sottovalutato. Ad esempio controllare l'inquinamento domestico, i livelli di monossido di carbonio presenti in casa, o regolare l'umidità. Ma anche leggere le notizie da internet, vedere una videoricetta, o dare un'occhiata al feed di Twitter. Le possibilità di personalizzazione sono virtualmente infinite. J-Project è stata presentata da Faber nel corso di Maker Faire Rome, il più grande evento al mondo dedicato all'innovazione, che si è tenuto nei sei padiglioni allestiti della Fiera di Roma dal 14 al 16 ottobre.


«Negli ultimi anni abbiamo sentito molto parlare di IOT, Internet delle Cose e Robotica, per tutto quello che riguarda il settore della telefonia o dell'automazione industriale - afferma Luca Colciago, R&D Director Business Unit Hoods di Faber Spa. Con J-project il concetto di IOT entra anche nel mondo delle cappe aspiranti. Un marchio pioniere come Faber lo ha sviluppato avvalendosi di un team di 6 giovani ingegneri che vogliono dare vita a qualcosa di innovativo e veramente futuribile unendo software open source, tecnologie smart, ingegneria robotica e know how da primato nel settore». Il progetto, attualmente in fase di elaborazione e quindi non ancora in produzione, nasce all'interno del Faber Tech, un laboratorio di idee nato dall'unione di 6 giovani ingegneri Faber, tutti tra i 30-35 anni e tutti italiani: Alessandro Donnino, il team leader, Chiara Mariani, Simone Celli, David Caracini, Enrico Erba e Michele Conti.

J-Project rappresenta lo stato dell'arte della tecnologia Faber, l'azienda che oltre sessanta anni fa ha inventato la cappa aspirante e che da allora è sinonimo di innovazione tecnologica in cucina. Ogni cosa, in questo concept, è davvero speciale: si tratta di una cappa realmente verticale che, grazie al nuovo gruppo ventilatore Nautilus, dalle dimensioni molto ridotte, raggiunge le più elevate performance sul piano energetico, portando in classe A dei prodotti che normalmente sarebbero in C. Ma soprattutto l'architettura hardware, il cuore della cappa, è pienamente integrabile con la piattaforma Arduino, quindi totalmente open source. Per questo motivo la cappa integra un modulo SCK (Smart Citizen Kit), provvisto di diversi sensori, quali temperatura, umidità, luce, suoni, monossido di carbonio, diossido di azoto, e le reti wi-fi disponibili. J-Project è dotata di un grande display intelligente, integrato nel pannello frontale in vetro, capace di mostrare non soltanto le informazioni raccolte dai sensori, ma anche tweet, notizie e immagini provenienti da device esterni.


Partendo dal concetto di «condividere per migliorare la vita di tutti i giorni» gli ingegneri Faber hanno sviluppato un Software Development Kit (SDK), che consente alla community di utenti, appassionati e consumatori, di apportare qualsiasi tipo di modifica, per soddisfare ogni esigenza. Il progetto J-Project può essere infatti customizzato non soltanto attraverso l'aggiunta di sensori, ma anche app e algoritmi che consentono alla cappa di interagire con l'utente per migliorare la vita quotidiana. Per esempio, laddove la cappa, tramite uno specifico sensore, percepisce un alto livello di umidità nell'ambiente cucina, suggerisce di azionare il filtro di aspirazione per ridurre questo problema. Per la prima volta, le esigenze personali dell'utente si fondono davvero con la tecnologia della cappa, diversificandone e moltiplicandone le funzioni. È la prima volta che l'azienda presentato un concept di elettrodomestico simile, con un hardware e un software open source, che dà la possibilità a tutti di intervenire per migliorare il prodotto rendendolo ancora più funzionale. Questo progetto è stato selezionato anche da «Casa Jasmina», spazio di interazione per inventori, dove è stato esposto insieme agli altri prodotti di punta della Manifestazione nel nome di IOTH -Internet of Things in the Home.
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Il Messaggero